Il primo libro che racconta la carriera della rock band di Ivan Grave, La Faida.
La scrittrice freelance di Sassari Stefania Courson ha pubblicato il suo primo libro di esordio, con Ivan Grave, cantante della band sardo-campana La Faida. L’opera, che si intitola “Questa non è l’America – Il muro del Rock”, porta lo stesso titolo dell’album della band uscito il 31 marzo 2023 con la nota etichetta Universal Music Italia.
Il libro, nato da una collaborazione tra la scrittrice 36enne Stefania Courson e l’artista, è uscito il 4 agosto scorso su Amazon. “Ho deciso di scrivere questo libro con Ivan Grave perché sono rimasta molto colpita dalla band e gli ho chiesto se potevo intervistarli per i magazine con cui collaboro – racconta -. Poi è venuta l’idea di scrivere un libro perché Ivan ha avuto l’esigenza di raccontare la sua storia”.
“Questa non è l’America” è, infatti, un libro scritto a 4 mani, dove il cantante de La Faida racconta la sua vita. “Non è solo una biografia – dice l’artista -, ma è un racconto rivolto a chi sta inseguendo un sogno, che è quello di voler fare musica. E’ un libro che vuole incoraggiare i giovani, con l’augurio che sentano la storia molto vicino a loro. Non ho scritto perché mi sento arrivato, ma per raccontare il presente e il passato di quello che affronta un artista”. I componenti della rock band – Ivan Grave (Salvatore Ivan Foddanu) alla voce, Lexy Riot (Alessandro Picca) al basso, Max Power (Massimiliano Lepore) e JJ Riot (Gianluigi Quatrano) alle chitarre e Scar (Gaetano Del Regno) alla batteria – si sono conosciuti per caso a Los Angeles e la particolarità è che le loro canzoni sono di genere hard rock ma in italiano. La Faida è stata notata dalla Universal Music, con la quale hanno firmato il loro contratto.
La scrittura del libro è durata circa un anno ed è un racconto di circa 100 pagine, dove si parla dei tour, nuove canzoni, incontri e l’incisione dell’album il cantante si è raccontato, portando alla luce tutte le difficoltà che incontra chi, come lui, nasce con la predisposizione incontrollabile di fare arte. “La storia non è finita e il viaggio mio e della mia band continuerà”, dice Ivan.