Stop ai precari nei vigili del fuoco, due avvocati di Sassari vincono la battaglia

I precari nei vigili del fuoco.

La Commissione europea punta il dito contro lo Stato, colpevole di discriminazione e utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione per quanto riguarda i vigili del fuoco. Tutto ha avuto inizio in Sardegna grazie al ricorso denuncia presentato nel novembre 2017 direttamente presso la sede della Commissione Europea a Bruxelles dagli avvocati Vincenzo e Massimo Canu del Foro di Sassari. Tra i precari riconosciuti dalla Commissione Europea dal luglio 2019 sono compresi i vigili del fuoco discontinui, utilizzati indiscriminatamente come precari nei comandi dei vigili del fuoco Italiani grazie ad artifizi legislativi che li qualificavano come volontari. Vigili del Fuoco precari a vita ostaggi di una serie potenzialmente illimitata di contratti a tempo determinato.

I legali nel corposo ricorso illustrarono come l’intricato impianto legislativo italiano permetteva allo Stato Italiano l’uso legale di contratti a tempo determinato nella categoria dei vigili del fuoco discontinui della Regione Sardegna e di tutta Italia escludendoli, di fatto, dalla categoria dei precari e certificandoli come volontari “per legge“.

La prima vittoria di quella che si preannuncia un’epocale battaglia è avvenuta nel luglio 2019 quando la Commissione Europea con formale lettera di messa in mora bacchettava pubblicamente lo Stato italiano per abuso di contratti a tempo determinato nella pubblica amministrazione e, nel contempo riconosceva l’agognato “status di precari” ai Vigli del Fuoco discontinui, fino ad allora inquadrati come volontari equiparandoli, finalmente, a tutti i precari della pubblica amministrazione d’Italia.

La Commissione europea aveva avviato la procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora alle autorità italiane nel luglio 2019, seguita da un’ulteriore lettera di costituzione in mora nel dicembre 2020. Sebbene Roma abbia fornito spiegazioni in merito alle proprie norme nazionali, Bruxelles ha ritenuto che “non fossero soddisfacenti” decidendo così di proseguire con il parere motivato.

In Italia, secondo le valutazioni dei funzionari Ue, i lavoratori del settore pubblico, in particolare i Vigili del Fuoco Discontinui, ora riconosciuti precari a tutti gli effetti, non sono ancora sufficientemente tutelati contro la discriminazione e l’utilizzo abusivo della successione di contratti a tempo determinato, altro principio previsto dalla normativa Ue.

A questo punto lo Stato italiano dovrà forzatamente adempire per evitare le relative salate sanzioni previste in caso d’inadempimento, con grande soddisfazione dei discontinui sardi e di tutta l’Italia che, con la probabile stabilizzazione potranno immaginare, dopo una vita di precariato, un futuro diverso. A tal proposito l’Ue ha aperto una procedura d’infrazione nei confronti dello Stato italiano per abuso dei contratti a tempo determinato nel Corpo dei Vigili del Fuoco.

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