Strade pericolose a Sassari: “Cittadini scoraggiati e danni economici enormi”

La situazione disastrosa delle strade di Sassari.

La condizione precaria delle strade di Sassari rischia di avere risvolti economici negativi, specialmente nelle aree periferiche. Questa situazione è stata oggetto di riflessione da parte del presidente provinciale di Confesercenti, Giuseppe Boccia, che non può fare a meno di esprimere profonda preoccupazione riguardo all’apparente stagnazione nel settore della manutenzione stradale.

“Molte strade rurali sono in uno stato inaccettabile: pericolose, trascurate e impraticabili. Questa situazione provoca danni economici significativi che ricadono pesantemente sulle famiglie e sulle imprese locali. Ogni giorno, numerosi veicoli, tra cui mezzi di soccorso, trasporti pubblici e servizi essenziali per i cittadini, percorrono queste strade, mettendo a rischio i conducenti di motocicli in particolare”, afferma Boccia.

Il presidente sottolinea come il tempo trascorra senza che vengano intrapresi i servizi di manutenzione necessari per migliorare le condizioni delle strade. Questa situazione di stallo rappresenta una sfida per il tessuto economico di Sassari, in quanto scoraggerebbe gli investimenti, limita la mobilità e contribuisce a un clima di insoddisfazione tra i residenti e le imprese.

“In molte di queste strade, è passato molto tempo dall’ultimo intervento di manutenzione, e quando ci sono stati, spesso la riparazione è stata insufficiente. Con l’arrivo delle prossime piogge, la situazione si deteriorerà ulteriormente, aumentando il rischio per tutti – prosegue il presidente -. È difficile immaginare la realizzazione di grandi opere nel territorio se non si affronta urgentemente la necessità di effettuare piccoli interventi di manutenzione stradale. È essenziale affrontare con urgenza questa problematica, affinché le strade di Sassari possano essere ripristinate in modo sicuro e funzionale, consentendo alla comunità di prosperare e alle imprese di operare in un ambiente più favorevole“.

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