La presa di posizione del vescovo di Ozieri Melis.
“L’ordinanza del vicesindaco della comunità di Bono ha dell’inverosimile: un colpo di mannaia così scomposto da far sgranare gli occhi”. Usa parole di fuoco il vescovo di Ozieri Corrado Melis, nel commentare la decisione del Comune di Bono di bloccare le messe e di introdurre un coprifuoco più rigido, rispetto a quello previsto dal decreto nazionale, e cioè alle 19,30.
Non porge l’altra guancia il vescovo ma anzi, va all’attacco: “Ha tutta l’aria di un disperato tentativo di tamponare una situazione ormai sfuggita di mano, visto l’esponenziale incremento dei casi. Ora, è più che probabile che al vicesindaco, che ho provveduto a contattare personalmente senza alcun risultato, sia sfuggita la penna nella foga della disperazione e abbia sconfinato oltre le sue prerogative”.
La stretta di Bono, stop alle messe e coprifuoco dalle 19,30
Frasi che hanno il sapore di una scomunica: “Dissentiamo nella maniera più radicale da una indebita e grossolana ingerenza nella sfera del culto scavalcando sia l’evidenza di una prassi ecclesiale attenta e serena nel rispetto delle normative, sia una storia di giurisprudenza ormai assestata da quasi un secolo, e quindi soprassedendo e anzi evitando un confronto sereno con l’autorità ecclesiastica”.
Ricordando come le chiese “sono forse uno dei pochi luoghi in cui tutti i dispositivi di protezione individuale e collettiva sono rispettati anche con una certa facilità” e che “dal 1929 ad oggi autorità civile e religiosa hanno stretto sempre di più un vincolo saldo e sereno”, il vescovo sottolinea come “la posizione istituzionale che ricopro mi mette in forte imbarazzo davanti a un documento così perentorio in materia di culto e vita sacramentale”.
Monsignor Melis allunga, comunque, il calumet della pace: “Rinnovando stima e fiducia e facendo appello alla coscienza degli amministratori invito con decisione le autorità amministrative del comune di Bono e di ogni altro comune che si dovesse trovare nella stessa situazione a scegliere la pista si un dialogo sincero, intelligente e responsabile per poter coordinare al meglio le forze in questa situazione già così complessa”.