Violenza in famiglia a Sassari, la ex racconta due anni di maltrattamenti: in aula la testimonianza
La relazione tra un 26enne e una 25enne di Sassari si è trasformata, secondo l’accusa, in un incubo di violenza verbale e fisica durato quasi due anni. A parlare in aula è stata la donna, che ha ripercorso gli episodi di violenza che avrebbe subito durante la convivenza con l’ex compagno, anche dopo la nascita della loro bambina.
L’accusa presso il tribunale di Sassari: gli episodi di violenza descritti dalla presunta vittima.
Le aggressioni si sarebbero verificate in più occasioni, anche con la neonata in braccio o presente nella stanza. La giovane ha dichiarato di essere stata colpita con calci e pugni, morsa, offesa e umiliata ripetutamente. Tanto da dover nascondere i lividi con il fondotinta per non destare sospetti.
Le tensioni sarebbero nate per motivi di gelosia. L’imputato, secondo la ricostruzione dell’accusa, pretendeva di controllare gli spostamenti della compagna, arrivando a isolarla dalle amicizie e controllarle il telefono. Eventuali episodi di autonomia da parte della donna, come l’andare a lavoro, avrebbero potuto scatenare nuove liti, e sfociare in episodi di violenza fisica e verbale.
La situazione sarebbe precipitata nell’agosto 2023, quando la 25enne ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine, denunciando l’ex compagno. L’uomo, 26 anni, è stato sottoposto a misura cautelare con l’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.
Durante il procedimento, alcuni vicini di casa hanno confermato di aver assistito a frequenti litigi tra i due. Entrambi, secondo quanto riferito, urlavano e si minacciavano a vicenda. Peraltro, alimentando un clima di tensione costante, che avrebbe potuto avere ripercussioni anche sulla serenità della bambina.
Nell’ultima udienza, la pubblica accusa ha definito la condotta dell’uomo non solo come violenza fisica, ma anche come una forma di sistematica demolizione della figura materna della donna. I maltrattamenti, infatti, sarebbero stati rivolti anche al suo ruolo di madre, minando la sua autostima e la capacità di gestire la vita familiare.
La difesa: due versioni agli antipodi.
La difesa del giovane papà sassarese respinge le accuse, in quanto le prove non sarebbero granitiche, e gli episodi sarebbero stati descritti dal punto di vista della donna. Verranno spiegati dalla difesa proponendo una versione dei fatti agli antipodi di quella oggetto della narrazione della difesa.
Il processo.
Al termine della requisitoria, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a quattro anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia e lesioni. La parte civile ha domandato un risarcimento danni di 10mila euro per le sofferenze morali e fisiche subite. Il processo riprenderà il 10 luglio.