Giacconi ed un pasto caldo, il Natale degli ultimi a Sassari

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Il volontariato di Sassari impegnato per Natale.

Il Natale a Sassari è di tutti, anche degli ultimi. L’impegno altruistico si rinnova nelle festività perché, come afferma Aldo Meloni, anima e fondatore, sedici anni fa, della Casa della Fraterna Solidarietà, “la fame non va mai in ferie”. Così il volontariato trova il modo di aiutare i più poveri sia accogliendoli nei propri centri di riferimento che andando a trovarli di persona. Ritrovo fisso è la struttura di corso Margherita di Savoia, ieri presa d’assalto: “E’ venuta mezza città”, sottolinea Meloni che, affiancato dalla sua “squadra”, ha distribuito centinaia di buste con generi alimentari arricchite dai panettoni. “Non ci interessa l’Isee di chi viene. Noi vogliamo compiere il dettato evangelico: dar da mangiare agli affamati e vestire gli ignudi”. Impressionante la folla vista in fila nell’antivigilia, una lunga coda di disperazione che, dopo quasi due ore, non si esauriva ma, invece, si prolungava chiedendo una bombola, del cibo, un giubbotto contro il freddo.

“Per noi ogni giorno è Natale”. La norma nell’eccezionalità la conferma Gianfranco Addis, referente della Caritas sassarese, che oggi ristora, come sempre, centoventi persone tra le mense, il dormitorio, le case per i rifugiati e il centro diurno. Sassaresi, afghani, bisognosi in genere: il cibo è caldo ma consegnato, causa covid, negli appositi cestini. La precauzione non toglie valore al gesto che si ripete, nei giorni feriali e nei festivi, lungo gli anni e a ogni stagione. Diversificata e intra-generazionale è invece l’attività della comunità di Sant’Egidio, a pieno regime nel capoluogo turritano da qualche anno. “Questo mercoledì”, spiega Oreste Molino, alla guida della sezione sassarese, “abbiamo incontrato gli anziani nella chiesa di Santa Caterina regalando loro un pacco con sciarpe, centritavola, copriforno, libri di cucina”. Ieri invece, in via San Donato, è stata la volta dei bambini afghani, a cui sono stati donati dei giocattoli nel corso di una mattinata di balli e canzoni gestita da alcuni giovani volontari, tutti provenienti dal liceo Canopoleno.

Oggi – aggiunge Molino – distribuiremo di persona agli anziani alcune teglie con un pasto completo cucinato da noi”. Persone trovate grazie al porta a porta degli ultimi mesi, tra il centro storico e Monte Rosello, compiuto da Oreste e i suoi due aiutanti, Elisabetta e l’angolano Giorgio, con l’obiettivo di offrire aiuto a chi, spesso, non è in grado di chiederlo. La fascia più attempata della popolazione e, nello specifico, quattro case di riposo cittadine, hanno poi ricevuto centoventi panettoni coi buoni uffici del consigliere comunale Giuseppe Palopoli. Molte di queste associazioni possono contare sul sostegno del Comune, particolarmente sensibile al tema viste le criticità registrate in particolar modo nell’ultimo anno. “Noi siamo presenti – dichiara Gianfranco Meazza, assessore ai Servizi sociali – anche con diverse misure a favore di chi ha bisogno come, ad esempio, il reis o il bonus pane e formaggio. I numeri del disagio economico e sociale, dopo due anni di pandemia, sono però in forte crescita”. Cifre in impennata testimoniate da chi, giornalmente, combatte da volontario la miseria e da chi da tempo la vive sulla propria pelle.

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