Festival “Etnia e teatralità”, a Sassari la 33esima edizione con 11 appuntamenti

Ritorna il Festival etnia e teatralità a Sassari

Ritorna al Cine Teatro Astra di Sassari il “Festival Etnia e Teatralità” che, giunto alla sua XXXIII edizione, presenta un cartellone di 11 appuntamenti. Che da settembre a marzo attraverserà le stagioni dell’anno e i più svariati generi di creatività. Dalla commedia alla musica d’autore, dal dramma al teatro dell’assurdo con un’attenzione sia per i grandi autori classici che per i contemporanei.

Organizzato dalla Compagnia Teatro Sassari il festival offre uno spaccato del linguaggio multi-codice del teatro. Seguendo l’intuizione di Giampiero Cubeddu, a cui la rassegna è dedicata, il festival da sempre punta sulla divulgazione di un teatro attento ai valori etnici e identitari e anche in questa edizione abbraccia diverse espressioni artistiche. Comprese musica e danza, e mette a confronto differenti drammaturgie e stili tipici della Sardegna e del teatro internazionale.

In cartellone, accanto a Teatro Sassari presente con quattro nuove produzioni e due riallestimenti, compagnie sarde e provenienti da diverse parti della penisola. “Il teatro in generale e quello di etnia in particolare – dice il regista Mario Lubino – è un insieme di esperienze, suoni, colori. Che ci rivelano altri mondi culturali un luogo d’incontro di storie. Che portano testimonianze del vivere quotidiano mettendo in luce i sentimenti, le relazioni e le emozioni umane”.

L’apertura della stagione è affidata ai padroni di casa che presentano “La brea” di Giovanni Enna ( venerdì 29 – sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre) regia Mario Lubino con Alessandra Spiga e Mario Lubino. L’opera, scritta nel 2003, è un inedito di Giovanni Enna (Sassari 1932 – Cagliari 2004), commediografo, romanziere e poeta, nato e vissuto per oltre trent’anni nel centro storico di Sassari. Dove imparò a conoscere un’umanità vivace ed esuberante. Prima dello spettacolo ci sarà un ricordo di Giovanni Enna e la lettura di alcune poesie a cura di Mario Lubino e Alessandra Spiga.

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