“Volevo vedere il cielo”, lo spettacolo di Carlotto in scena a Porto Torres

Al teatro parodi di Porto Torres “Volevo vedere il cielo”,

Venerdì 17 novembre alle 21 al Teatro Parodi di Porto Torres andrà in scena lo spettacolo “Volevo vedere il cielo”, da un monologo di Massimo Carlotto.

Lo spettacolo scritto da Massimo Carlotto vede in scena Miana Merisi e la partecipazione di Annalisa Serri. La regia è curata da Maria Assunta Calvisi. La produzione è de L’Effimero Meraviglioso. L’evento è organizzato in collaborazione con La FIDAPA sezione Porto Torres. Allo spettacolo seguirà un breve dibattito tra Alessandra Sannino, Miana Merisi e Maria Assunta Calvisi. Introduce Tindara Abramo neo presidente della Sezione FIDAPA di Porto Torres.

La messa in scena racconta uno spaccato della società di oggi dove si alimentano i falsi miraggi, i luoghi comuni, gli stereotipi del successo e della felicità. Il senso di desolazione e di miseria culturale e morale. In scena una Miana Merisi che si dà totalmente corpo e anima e ci restituisce, con grande sensibilità, i toni della tenerezza, dell’ironia, della pochezza e della disperazione.

Una donna, di cui non si conosce neanche il nome. Si sa invece che il marito si chiama Arturo, un brav’ uomo, grande lavoratore, “sempre su e giù col muletto”, ormai rassegnato alle avversità della vita. Curiosamente non si conosce neanche il nome della figlia. La “ragazzina” che cerca in tutti i modi di sfuggire dalle grinfie della madre che la vorrebbe velina o concorrente del Grande Fratello. Anche battona purché non come lei, frustrata e infelice. Un’infelicità annegata nel vermouth, unico sollievo ad una vita grigia da discount, offerte speciali e sogni consumati nel cesso.

Non occorre un accadimento eclatante per far scoppiare il dramma. Il dramma è covato dentro, pronto ad esplodere perché alimentato giorno per giorno dall’angoscia di una quotidianità vissuta nella speranza di un riscatto che solo “la ragazzina” ormai potrebbe offrire se diventasse un personaggio famoso dei programmi televisivi. Nel testo di Carlotto l’ambiente è quello della periferia torinese, nella messinscena la donna vive in una borgata romana.

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