Recentemente il Barometro CRIF, su fonte EURISC, ha condotto un’analisi sull’andamento dei prestiti in Italia che ha evidenziato un settore in buona salute. I prestiti richiesti dalle famiglie hanno raggiunto il loro picco ad agosto, con un aumento del 6,7%, ma in linea di massima sono rimasti stabili per i primi 9 mesi del 2025 (+0,9%). L’importo medio è di circa 9.966 euro, con un aumento del 7,6% rispetto al medesimo periodo del 2024.
Crescono anche i prestiti personali, che hanno fatto registrare un notevole +11,8%, mentre l’importo medio resta sostanzialmente stabile. In calo invece i prestiti finalizzati, cioè destinati all’acquisto di un bene o un servizio specifico, che hanno fatto registrare una contrazione pari a -9,9%. Una frenata dettata principalmente dal calo delle vendite delle auto e di altre categorie di beni.
Se da un lato sono calati i prestiti finalizzati, da un altro lato sono invece cresciuti in maniera imponente fino al 26,9% i finanziamenti di tipo POS, con un importo medio di 1.233 euro. Solo nel mese di settembre le richieste di pagamenti dilazionati hanno raggiunto il picco massimo del 64,9%.
L’analisi ha dimostrato anche un altro dato significativo: gli italiani chiedono prestiti, ma lo fanno con estrema prudenza. Il 46% dei richiedenti un prestito, quindi quasi un italiano su due, non va oltre i 5.000 euro. Tale prudenza si registra in tutte le tipologie di finanziamento. Nei prestiti finalizzati, ad esempio, il 61,9% delle richieste presenta importi al di sotto dei 5.000 euro. Percentuale che tocca il 33% anche per i prestiti personali.
Per quanto riguarda la durata del prestito, oltre una domanda su tre richiede piani di rimborso superiore ai 5 anni. Le famiglie quindi preferiscono pagare per un periodo più lungo rate più basse, in modo da non erodere eccessivamente il budget familiare con uscite corpose fisse. Analizzando le diverse tipologie tecniche, emerge che i prestiti finalizzati si concentrano prevalentemente su durate comprese tra 2 e 3 anni (27,6%), mentre i prestiti personali tendono a privilegiare piani di rimborso superiori ai 5 anni (52,8%).
Per quanto riguarda l’età, la fascia che va dai 45 a 54 anni è quella maggiormente attiva nella richiesta dei prestiti (23,3%), seguita dalla fascia 35-44 anni (20,5%). Tale tendenza la si riscontra nelle varie tipologie di finanziamento, infatti la fascia d’età tra i 45 e i 54 anni è quella più attiva anche nella richiesta di prestiti personali (23,5%) e di prestiti finalizzati (23,1%).
L’analisi del Barometro CRIF ci ha quindi fornito indicazioni chiare sull’approccio degli italiani rispetto ai finanziamenti. Le famiglie sono più propense a chiedere prestiti, ma con una certa prudenza. Inoltre le persone tra i 45 e i 54 anni sono quelle che maggiormente chiedono prestiti, poiché si trovano in una fase della vita dove hanno raggiunto una certa stabilità economica e possono affrontare con serenità dei finanziamenti per concretizzare i loro sogni.
Prima di richiedere un prestito è comunque consigliabile rivolgersi a professionisti affidabili, come gli esperti del sito web youFin.it, che indicano i servizi e i prodotti finanziari più adeguati secondo le varie necessità e obiettivi.
Gli italiani tornano a chiedere prestiti, ma con cautela: il Barometro CRIF fotografa la ripresa del credito




