Paghe troppo basse per i giovani, i locali di Sassari restano senza personale

Il racconto di alcuni giovani di Sassari.

“I giovani non hanno voglia di lavorare”: una frase che si sente spesso, ai giorni d’oggi, quando si parla dell’assenza di lavoratori e dell’alto tasso di disoccupazione giovanile.

A Sassari la situazione è la medesima, dove gli esercenti lamentano l’assenza di personale, e i giovani che non riescono a a mantenersi con una paga oraria insufficiente per arrivare a fine mese: due parti opposte che non riescono a trovare un accordo. Gli imprenditori e i datori di lavoro, si disperano difronte ai loro locali chiusi, impossibilitati ad aprire per assenza di personale, e i giovani, d’altro canto, non riescono a trovare un lavoro dignitoso con il quale mantenersi.

A descrivere in maniera più dettagliata la situazione è Marco, 26 anni, che da 8 anni lavora nel campo della ristorazione: “sono stanco di lavorare per cinque euro l’ora con turni massacranti, ma non riesco a trovare di meglio”. La passione per un mestiere a volte, porta a cercare dei compromessi, ad accontentarsi pur di non rinunciarvi, ma quando le spese superano il profitto, risulta difficile proseguire.

Sebbene al centro del dibattito vi siano sempre i giovani, la situazione si estende anche a tante persone con una famiglia a carico. Ne dà una testimonianza Roberta, 37 anni, che si è licenziata dal ristorante per cui lavorava: “mi avevano promesso una cifra che a fine mese si è dimezzata, mentre le ore rimanevano sempre le stesse”. Questo è quello che in tanti raccontano, promesse nel momento dell’assunzione, e pochi fatti davanti alla busta paga.

E se questo è quello che succede nella ristorazione, la situazione non cambia quando a cambiare è il settore lavorativo. Giulia, 23 anni, ci racconta la sua esperienza in un negozio di abbigliamento, in cui è stata assunta come stagista per tre mesi: “si nascondono tutti dietro lo stage, le ore lavorate sono le stesse degli altri dipendenti, forse anche di più, ma con stipendi con il quale è impossibile vivere”.

Il pensiero generale dei dipendenti è chiaro e lo scontento generale è allarmante: il lavoro è difficile da trovare e quando si trova, in tanti casi mortifica e la retribuzione non ripaga il tempo speso. Dunque, se molti soccombono per continuare a mantenersi, altri cercano lavoro senza risultato, e tanti si licenziano rifiutando di sottostare a tali condizioni lavorative. Il risultato ovviamente, è un continuo aumento di disoccupazione, datori di lavoro che lamentano assenza di personale, e locali vuoti che non riescono nemmeno ad aprire.

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