
Castelsardo: il grande ritorno dell’organo della cattedrale
Il 23 novembre, alle ore 17 a Castelsardo, il respiro del mondo tornerà a farsi voce dell’anima. Nella cattedrale di Sant’Antonio Abate, dopo lunghi decenni di silenzio, risuoneranno di nuovo le melodie del prezioso organo a canne: lo strumento, restaurato con maestria dall’organaro Roberto Palmas e accordato da Davide Murgia, potrà finalmente restituire l’euritmia della bellezza. Forse, a quasi quattro secoli dalla sua nascita, aleggerà ancora — come un filo di voce sospeso nel tempo — il sogno del Capitolo dei Canonici di Ampurias che, il 26 agosto 1633, ne immaginò la creazione, proiettandosi verso un futuro che oggi è per noi memoria. A inaugurare l’organo rinnovato sarà il maestro Rodolfo Bellatti, protagonista di una lunga e prestigiosa carriera concertistica, insignita di numerosi riconoscimenti. La sua arte, nata a Genova e sviluppata tra Italia e Svizzera, darà nuova vita, in quella domenica pomeriggio, alle 487 canne e ai loro dispositivi. La ricchezza timbrica dello strumento, appartenente alla tradizione degli organi napoletani, tornerà così a manifestarsi: le volte della cattedrale di Ampurias accoglieranno la voce umana meditativa e il tenue canto dell’usignolo, i ritmi dei ritornelli napoletani, fino alla potenza solenne del pieno orchestrale. Ritorneranno il flauto, il cornetto, il rullante e, immancabile, la zampogna a due canne.




