I crolli e le strade chiuse raccontano un degrado che dura da decenni.
A pochi mesi dal novantesimo anniversario della sua fondazione, Fertilia si trova davanti a una contraddizione evidente. Da una parte c’è una comunità viva, capace di organizzare eventi culturali di rilievo nazionale, dall’altra si erge lo scenario di edifici Fertilia in rovina, che mostrano i segni di decenni di incuria. Strutture simbolo come l’ex Cineteatro e il Palazzo Doria sono oggi ridotte a ruderi, segnate dall’abbandono istituzionale.
Il grido d’allarme dei residenti per il degrado degli edifici storici di Fertilia.
Il Comitato di quartiere ha lanciato un appello diretto al Comune di Alghero e alla Regione Sardegna, chiedendo un progetto concreto di recupero che restituisca questi luoghi alla collettività. I residenti hanno ribadito che Fertilia non può essere ridotta a un quartiere dimenticato: la sua storia, legata alla trasformazione della Nurra e all’accoglienza degli esuli giuliano-dalmati, merita tutela e rispetto.
Un patrimonio culturale dimenticato.
Nonostante il degrado, Fertilia mantiene un ruolo centrale dal punto di vista storico e culturale. La nascita del Museo Egea ha acceso i riflettori sul valore universale della città di fondazione, visitata negli ultimi anni anche da rappresentanti delle istituzioni statali. Un riconoscimento che contrasta con le condizioni materiali degli edifici pubblici e con il silenzio delle amministrazioni chiamate a custodirli.
La chiusura dell’ex Cineteatro, chiuso da anni, ha privato i cittadini dell’unico spazio di socialità e cultura, creando un vuoto che neppure l’impegno delle associazioni locali, protagoniste di numerose iniziative artistiche, è riuscito a colmare.
Il Palazzo Doria e la via Cherso chiusa.
Come scrive La Nuova Sardegna, lo stesso destino è toccato al Palazzo Doria, un tempo sede dell’Ente Ferrarese di Colonizzazione e poi campo profughi. Parti consistenti dell’edificio sono crollate e la chiusura di via Cherso, resa necessaria dal cedimento di un tetto, ha consegnato ai visitatori l’immagine di un luogo ferito e inaccessibile.
Il direttore dell’Ecomuseo Egea, Mauro Manca, ha sottolineato come un disinteresse protratto per oltre mezzo secolo abbia portato a questo stato di degrado, trasformando Fertilia in un simbolo di promesse mancate.