Le battaglie come in un videogioco, a Florinas apre l’area di paitball

La struttura di paintball a Florinas.

A Florinas va in scena la guerra simulata. La struttura di tre ettari, nel comune a 20 chilometri da Sassari, dedicata allo sport e, soprattutto, al paintball e alla War Zone. Anzi, alla “Real War Zone”. “E’ un omaggio al videogioco Call of Duty”, spiega Marco Zuri, uno dei due imprenditori, entrambi originari di Muros, fondatori, assieme a Gavino Dettori, dell’Asd Paintball Florinas. “Ci giocavamo da casa – aggiunge il socio – durante il lockdown. E poi abbiamo pensato di portarlo qui, in mezzo alla natura”. Novecento i metri dell’arena dove si affrontano due squadre, protette da visiere, caschi, paracolli, pettorine, e armate di fucili che, a raffica, sparano, alla velocità di 200 km/h, palline di gelatina di pesce.

Come funzionano l’area.

“Atossiche e biodegradabili”, specifica Zuri che mette l’accento sul discorso ecologico e la protezione dell’habitat: “Abbiamo riqualificato e messo in sicurezza uno spazio ad alto rischio incendi”. Suggestiva l’area della battaglia, accorta miscela tra i centenari pioppi e i dettagli coreografici da scenario post-apocalisse: scocche di barche, jeep distrutte, buche, ruote da trattore, postazioni per cecchini. Ed è proprio qui che i guerrieri si gettano nella mischia e, letteralmente, nel fango dopo il via. “Ora pushano”, chiarisce con lo slang da video game uno degli spettatori al di fuori della rete di recinzione a norma. “Cioè cercano l’avversario per eliminarlo”. Tradotto: colpirlo colorandolo di vernice. “Guarda, stanno camperando”, indica poi due altri contendenti, di cui uno s’appiatta tra i rovi e il secondo si nasconde in una buca coperto dalla nebbia dei fumogeni.

I giocatori, agguerriti e “scimmiati per War Zone”, come aggiunge un tifoso, ieri erano tutti di Muros e Florinas. “Ma sono venuti anche da Cagliari e Oristano”, sottolinea Dettori, che ricorda come la loro associazione di paintball sia l’unica in tutta il Nord Sardegna. Una scommessa per i due amici che, in 4 mesi, hanno dato vita a questi spazi, nelle pause dal lavoro, barista a Florinas Marco, titolare di una palestra a Predda Niedda invece Gavino, creando, oltre all’arena, un campo da beach e footvolley, una zona barbecue e il chiosco bar. Con un obiettivo non solo economico: “Volevamo dare – concludono i due – un messaggio di rinascita anche per gli altri imprenditori colpiti dalla crisi”.

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