L’ambiente delle zone costiere, specialmente nelle isole come la Sardegna, è caratterizzato da condizioni climatiche uniche che influiscono profondamente sul comfort abitativo interno. L’aria ricca di salinità, le rapide variazioni termiche tra le ore diurne e notturne e la costante azione del vento che spinge masse d’aria umida all’interno degli edifici creano un microclima particolare, percepibile soprattutto nei mesi compresi tra ottobre e aprile. Per ottimizzare i costi di gestione e contrastare l’eccesso di condensa, la scelta delle offerte luce e gas deve essere calibrata sulla base di questo specifico fabbisogno. Affrontare questa problematica non è solo una questione di comfort, ma una necessità per l’efficienza energetica.
L’effetto amplificatore dell’umidità sui consumi termici
La presenza di un’elevata umidità relativa nell’aria interna produce un effetto duplice e dannoso sulla percezione termica. Quando l’aria è satura di vapore acqueo, l’ambiente sembra intrinsecamente più freddo durante l’inverno, perché l’umidità aumenta la dispersione del calore corporeo. Al contrario, durante i mesi estivi, l’ambiente appare più caldo e afoso, poiché l’evaporazione del sudore è ostacolata.
Il risultato pratico di questa anomalia è un ricorso prolungato e intensivo ai sistemi di climatizzazione: i riscaldamenti (o i condizionatori in modalità riscaldamento) restano accesi più a lungo per raggiungere una temperatura percepita accettabile in inverno, mentre i deumidificatori e i climatizzatori lavorano costantemente per abbassare l’afa in estate. Nelle zone costiere sarde, dove la salinità intensifica questo fenomeno, l’esigenza di dispositivi attivi per il controllo igrometrico è amplificata.
Soluzioni concrete per mitigare umidità e ridurre la spesa
Fortunatamente, esistono accorgimenti e interventi che, pur non essendo ristrutturazioni strutturali complesse, possono migliorare notevolmente la situazione e incidere positivamente sui consumi. Una ventilazione corretta e programmata, ad esempio, è essenziale: arieggiare i locali solo nelle ore meno umide può fare la differenza. L’uso di sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC) con recupero di calore può gestire il ricambio d’aria senza disperdere energia termica e, al contempo, deumidificare.
L’impiego strategico di deumidificatori, specialmente quelli collegati a termostati programmabili, permette di mantenere l’umidità sotto controllo (idealmente tra il 45% e il 55%) solo quando necessario. Altre soluzioni includono la verifica e l’eventuale sostituzione delle guarnizioni di porte e finestre per prevenire l’infiltrazione diretta di aria esterna satura di umidità. Ogni intervento che riduca la necessità di un’azione correttiva da parte del climatizzatore si traduce in un risparmio.
Il contratto di fornitura e il confronto strategico delle offerte
L’efficienza ottenuta tramite gli accorgimenti strutturali deve essere sostenuta da una scelta tariffaria altrettanto efficiente. I consumi tipici delle case esposte all’umidità costiera sono spesso caratterizzati dall’uso costante di deumidificatori e dalla programmazione serrata di climatizzatori.
È cruciale individuare una tariffa che tenga conto di questo profilo anomalo e stagionale, evitando penali o costi eccessivi nelle fasce orarie più utilizzate. Per garantire che l’investimento in domotica e in deumidificazione non sia vanificato da un contratto poco vantaggioso, può essere altamente utile consultare uno strumento che confronti in modo trasparente e analitico le offerte luce e gas più adatte ai profili di consumo stagionali e legati all’uso di apparecchiature specifiche.




