Le cinque curiosità nascoste: i segreti di Sassari e del Sassarese

Curiosità e segreti di Sassari e del Sassarese.

Sassari, capoluogo storico del nord-ovest della Sardegna, incanta non solo per l’eleganza del suo centro medievale ma anche per il ruolo vitale che ha ricoperto attraverso i secoli: e nasconde segreti e curiosità imperdibili. Antica capitale del Giudicato di Torres, passò da libero Comune nel 1294 alla Repubblica confederata con Genova, sotto gli Statuti Sassaresi, un codice in latino e logudorese che regolava la vita urbana. Oggi è il secondo centro più popoloso dell’isola e la città più estesa per superficie, con ben 546 km².

Il suo volto è un incrocio armonico di stile medievale, gotico, rinascimentale e barocco, raccontato dai palazzi di Corso Trinità, dalle chiese antiche e dalla monumentale Piazza Italia con il Palazzo Giordano e la celebre Fonte di Rosello, simbolo in marmo del fluire del tempo. Intorno, oliveti e boschi su di un altopiano modellato da gole e valli conferiscono al paesaggio urbano un carattere quasi idilliaco.

La vita sassarese vibra non solo tra le pietre ma anche nella lingua, nei canti, nelle feste. Il sassarese (o turritano) è una affascinante lingua romanza: un miscuglio nato tra Toscana, Corsica, Sardegna logudorese, con influssi catalani, liguri e spagnoli. Questa varietà linguistica ha dato vita anche a una forma musicale identitaria: la “canzone sassarese”, cantata in dialetto con tonalità a metà fra il Fado portoghese e la musica popolare corsa, e nata negli anni ’60 per celebrare memoria e appartenenza.

Cinque curiosità imperdibili sul Sassarese.

Ma oltre al patrimonio linguistico e architettonico, Sassari custodisce segreti, curiosità e meraviglie meno note, feste antichissime, tradizioni medievali ancora vive: frammenti di passato tornati attuali grazie al forte senso civico dei suoi cittadini.

In questa guida, scopri le 5 curiosità più importanti e suggestive di Sassari e del “Sassarese”: piccoli segreti e tesori urbani che rendono unica questa città, e che meritano di essere raccontati a chi desidera andare oltre la cartolina.

1. La faradda de li candareri – La discesa dei candelieri.

La Faradda de li Candareri è la processione simbolo della città, tenuta la sera del 14 agosto, la vigilia dell’Assunzione. Grandi candelieri lignei di circa 6 metri, portati dai corporati (“Gremi”), attraversano il centro con una danza festosa che dura da secoli. È inclusa nel patrimonio immateriale UNESCO dal 2013. Un rituale suggestivo che unisce devozione, arte popolare e orgoglio civico in un corteo carico di significati.

2. La Cavalcata sarda – Fantasia e tradizione a cavallo.

In maggio, Sassari esplode in colori e allegria con la Cavalcata Sarda: una sfilata straordinaria di carri decorati (le “traccas”), gruppi folk in costumi tradizionali, cavalieri e cavalli, accompagnati da musica e balli. Si conclude con acrobazie equestri e spettacoli serali nel cuore della città. L’evento celebra l’identità sarda, un ponte tra passato rurale e cultura popolare moderna.

3. La fonte di Rosello – Simbolo di arte e quotidianità.

La Fontana di Rosello, testimone silenziosa del XVII secolo, è un monumento raffinato: dodici bocche marmoree (“cantaros”) rappresentano le stagioni e il tempo che scorre, attraversato da stagioni e statue. Ornamentale e utilitaristica, ha rifornito acqua alla città: fino al XIX secolo circa 300 asini trasportavano l’acqua alle case. Un simbolo estetico e funzionale, memoria di un modo di vivere ieri.

curiosità segreti sassari

4. Il dialetto sassarese e la canzone identitaria.

Il sassarese (o turritano) è una lingua romanza con una storia affascinante: nata nel medioevo come lingua franca toscano-corsa mescolata al sardo, si è evoluta autonomamente per secoli. La sua espressività trova una consacrazione nei canti popolari della “canzone sassarese”, nata negli anni ’60 con musicisti come Ginetto Ruzzetta. I testi evocano memoria, ironia, identità: è un patrimonio culturale vivo e cantato.

5. Monte d’Accoddi – Un santuario megalitico unico.

Appena fuori città sorge Monte d’Accoddi, un altare megalitico risalente a 5000 anni fa. Somiglia alle piramidi mesopotamiche ed è un unicum nel Mediterraneo occidentale: una struttura misteriosa e ancestrale che sorprende per la sua forma e il suo scopo rituale. Un richiamo archeologico straordinario, poco conosciuto ma carico di fascino.

Monte d'Accoddi
Condividi l'articolo