Tra riserve naturali, borghi sospesi nel tempo e parchi archeologici che si affacciano sul mare, la Sicilia occidentale offre esperienze che sanno unire bellezza, storia e autenticità. Abbiamo selezionato cinque tappe imperdibili per chi vuole scoprire l’anima più vera di questa parte dell’isola.
San Vito Lo Capo
Una distesa di sabbia bianca e mare turchese: è così che San Vito Lo Capo accoglie i suoi visitatori. Questo angolo di costa, incastonato tra il Monte Monaco e la Riserva dello Zingaro, rappresenta una delle immagini più iconiche della Sicilia balneare. Perfetta per chi cerca relax e natura, la spiaggia lunga oltre tre chilometri è l’ideale per famiglie e amanti del mare limpido.
Il cuore del paese ruota attorno al Santuario di San Vito Martire, ma è durante il Cous Cous Fest di settembre che il borgo si accende davvero: un evento internazionale che celebra il Mediterraneo attraverso la cucina, con chef da tutto il mondo, degustazioni a cielo aperto e concerti serali sulla spiaggia. L’atmosfera diventa vibrante, multiculturale, viva.
Appena fuori dal centro, la Riserva Naturale dello Zingaro offre una natura intatta, sentieri panoramici e calette raggiungibili solo a piedi. Per gli sportivi, San Vito è anche una delle capitali europee dell’arrampicata su roccia, con oltre mille vie tracciate sulle falesie calcaree della zona.
Selinunte
Selinunte non è solo un sito archeologico: è un viaggio nel cuore della Magna Grecia. Con i suoi 270 ettari affacciati sul Mediterraneo, è il parco archeologico più esteso d’Europa. Le sue rovine, immerse in un paesaggio marino mozzafiato, offrono un tuffo nella storia greca, tra imponenti templi dorici, antiche necropoli e tratti di mura ciclopiche.
Fondata nel VII secolo a.C. e rasa al suolo nel 409 a.C. dai Cartaginesi, la città di Selinunte fu uno dei centri più floridi della Sicilia antica. Il Tempio E, dedicato a Hera, è tra i meglio conservati e rappresenta l’emblema del sito, con le sue colonne che svettano contro il cielo.
Visitare Selinunte significa percorrere sentieri dove storia e natura si fondono: dall’acropoli affacciata sul mare alla collina orientale, passando per l’area sacra di Malophòros. Per esplorare l’intera area sono disponibili navette e visite guidate, oltre a punti panoramici ideali per ammirare il tramonto sulle rovine.
Il parco è aperto tutto l’anno, con orari che variano secondo la stagione. Il biglietto intero comprensivo di navetta costa 22 euro, ma sono disponibili anche riduzioni per giovani e famiglie. Selinunte è raggiungibile in auto o tramite autobus da Castelvetrano, dove si trova anche la stazione ferroviaria più vicina. Un consiglio: visitarla nel tardo pomeriggio, quando la luce dorata accende la pietra antica di sfumature calde e suggestive.
Favignana (Isole Egadi)
Favignana non si racconta: si vive. Si pedala lungo stradine bianche che costeggiano il mare, ci si tuffa tra grotte azzurre e calette di tufo, si pranza con tonno appena pescato, cucinato secondo ricette secolari. È la più grande delle Egadi, ma la sua dimensione umana, lenta, autentica, la rende un rifugio ideale per chi cerca bellezza senza eccessi.
La costa è punteggiata da scorci spettacolari: Cala Rossa, Cala Azzurra, Bue Marino. Le acque sono così trasparenti da sembrare vetro, perfette per immersioni e snorkelling. Le cave di tufo dismesse, che un tempo davano lavoro a tutta l’isola, oggi sono mete suggestive per passeggiate e scatti fotografici. Per chi vuole conoscere il passato marinaro di Favignana, la Tonnara Florio è tappa obbligata: un ex stabilimento trasformato in museo che racconta la vita dei tonnaroti e la cultura del mare.
Un modo particolarmente suggestivo per vivere Favignana è dal mare: numerosi tour in barca partono ogni giorno da Trapani, permettendo di esplorare in un solo giorno le calette più belle, anche quelle difficilmente accessibili da terra. Qui un tour delle isole Egadi molto apprezzato per chi cerca una uscita in piccoli gruppi. Si naviga lungo le coste di Favignana e Levanzo, si fa il bagno in acque cristalline, si pranza a bordo con specialità locali. Tra le escursioni più apprezzate, quelle che includono soste prolungate a Cala Rossa, Cala Minnola e Cala Fredda.
Erice
Dall’alto dei suoi 751 metri, Erice domina la costa con una vista che spazia da Trapani alle Egadi fino, nei giorni limpidi, alla costa africana. Raggiungibile in auto o in funivia, questo borgo medievale sembra sospeso nel tempo e spesso è avvolto da una nebbia sottile che ne esalta il fascino.
Le sue stradine acciottolate conducono alla Chiesa Matrice e al Castello di Venere, costruito sulle rovine di un tempio pagano. I giardini del Balio regalano scorci da cartolina e, tra una visita e l’altra, è d’obbligo fermarsi in una delle pasticcerie storiche per assaggiare le genovesi appena sfornate.
Erice è anche sinonimo di artigianato: ceramiche, tappeti, oggetti in legno che raccontano la tradizione di un luogo dove ogni angolo custodisce storia e identità. Passeggiarvi è un viaggio tra pietra, profumi e silenzi.
Marsala
Qui Garibaldi mise piede per cambiare la storia. E ancora oggi Marsala sa sorprendere con la sua eleganza sobria, l’anima mediterranea e il profumo inconfondibile del vino che porta il suo nome in tutto il mondo.
Il centro storico è un susseguirsi di piazze luminose, chiese barocche, architetture liberty e vicoli curati che conducono a palazzi antichi e cantine celebri. Le storiche Florio e Pellegrino accolgono i visitatori con tour guidati, degustazioni e racconti che intrecciano enologia, mare e commercio internazionale. In alcuni periodi dell’anno si organizzano anche eventi serali e aperitivi al tramonto tra botti di rovere e terrazze panoramiche.
Poco fuori dal centro, la Riserva dello Stagnone offre uno degli scenari più affascinanti della Sicilia occidentale: una laguna punteggiata da saline e mulini a vento, dove il cielo si specchia sull’acqua in mille sfumature rosa e arancio. Da qui partono le imbarcazioni per l’isola di Mozia, antica colonia fenicia con scavi archeologici visitabili e un museo che racconta millenni di storia.
Marsala si raggiunge facilmente in auto, in treno o atterrando all’aeroporto di Trapani-Birgi, a soli 20 minuti. Ideale da visitare in primavera o in autunno, quando il clima è mite e i tour nelle cantine più autentici, è una tappa che unisce passato e presente con stile. Non solo vino, dunque, ma un concentrato di storia, natura e cultura in uno dei luoghi più identitari della Sicilia occidentale.