CBD: quanti tipi ne esistono?

I numeri, in Italia e non solo, parlano chiaro: sono tantissime le persone che consumano CBD e che sono consapevoli dei benefici del cannabidiolo. Prodotti come Maria CBD Oil, tra gli oli di cannabidiolo più apprezzati in Italia, fanno sempre più parte della quotidianità di chi ha intenzione, ricorrendo a rimedi naturali, di migliorare la qualità del sonno e contrastare l’ansia (giusto per citare alcuni dei benefici del fitocannabinoide più famoso dopo il THC).

Non sempre, però, quando si parla di CBD c’è sufficiente consapevolezza in merito alle differenze tra i diversi tipi di cannabidiolo. Cosa cambia, per esempio, tra olio di CBD a spettro completo e olio di CBD ad ampio spettro? Scopriamo assieme le risposte a queste domande nelle prossime righe dell’articolo.

CBD: cosa sapere sulle tre diverse patologie

Quando ci si reca in un negozio specializzato per comprare un olio di CBD – o lo si cerca online sui numerosi shop dedicati – può capitare, se non si ha sufficiente esperienza con il prodotto, di scegliere a caso. Chi, però, vuole effettuare un acquisto mirato, dovrebbe informarsi in merito alle tre diverse tipologie di cannabidiolo. Ecco quali sono:

  • CBD a spettro completo: in questo caso, si fa riferimento a un estratto di canapa che contiene CBD e altri composti naturalmente presenti nella pianta. Tra questi è possibile citare i terpeni, le molecole responsabili dell’inconfondibile aroma che caratterizza la canapa. Nel CBD a spettro completo è presente anche il THC, ma in quantità ridotte. Il cannabidiolo, i terpeni, i flavonoidi e gli altri fitocannabinoidi “lavorano” in sinergia per concretizzare quello che, a livello tecnico, è conosciuto come effetto entourage. Che sensazioni dà? Dipende da diversi fattori. In primis, bisogna tenere conto dei composti presenti nella cannabis. Di certo c’è che, come dimostrato da diversi studi scientifici svolti in questi anni, l’azione sinergica dei vari fitocannabinoidi è in grado di incrementare i benefici dei preparati che vedono la cannabis come ingrediente principale. Giusto per fare un esempio noto a tante persone – e unico a livello mondiale – ricordiamo che l’effetto entourage è alla base dell’efficacia del Sativex, tra i pochi medicinali approvati dalla FDA con la cannabis come ingrediente principale (contiene sia THC, sia CBD).
  • CBD ad ampio spettro: quando si parla di CBD ad ampio spettro, invece, si inquadra un estratto con diversi aspetti in comune con il cannabidiolo a spettro completo, eccezion fatta per l’esecuzione di un ulteriore processo di estrazione finalizzato a rimuovere totalmente il THC presente.
  • CBD puro: un’ulteriore tipologia di CBD da conoscere è il cannabidiolo puro. In questo caso, come è chiaro dall’espressione scientifica stessa, si ha a che fare con una situazione in cui non sono presenti tracce di THC. A differenza di quanto accade con il CBD a spettro completo e con quello ad ampio spettro, in questo caso non è possibile parlare di effetto entourage. Il motivo è chiarissimo: il metodo di estrazione elimina i terpeni, i fitocannabinoidi e i composti vegetali normalmente presenti nella pianta di canapa.

Come consumare il CBD

Se si ha intenzione di approcciarsi in maniera consapevole al consumo di CBD, è bene informarsi anche sulle modalità di assunzione del cannabidiolo. Quali sono? Ecco l’elenco:

  • Assunzione per via sublinguale: in questo frangente, vengono chiamati in causa l’olio e la tintura. Le loro gocce vanno versate sotto la lingua, in modo da consentire al principio attivo di raggiungere in maniera pressoché immediata il circolo ematico.
  • Ingestione orale: questa modalità di assunzione del CBD prevede il ricorso a capsule, caramelle, snack, ma anche a bevande come le tisane.
  • Inalazione: in questo caso, è necessario munirsi di strumenti come i vaporizzatori. Per amor di precisione, ricordiamo che, da parte di chi sceglie la vaporizzazione del CBD, è frequente il ricorso ai cristalli, che contengono cannabidiolo purissimo e che, alla luce di ciò, non sono considerati una scelta adatta a chi si affaccia per la prima volta all’universo di questo fitocannabinoide non psicoattivo.
  • Applicazione topica: parliamo in questo frangente di creme e unguenti, prodotti sempre più richiesti da parte dei clienti delle aziende beauty. Il CBD che contengono, infatti, è un eccellente antinfiammatorio – viene chiamato in causa, per esempio, nelle situazioni in cui si ha la necessità di trattare la pelle a tendenza acneica – e un valido antiossidante (è presente in numerosi prodotti anti age).
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