Tumore prostata, parla l’urologo di Sassari: “Prevenire è fondamentale”

Dottor Matteo Pippia, urologo Sassari

La prevenzione del tumore alla prostata.

È tra le neoplasie più comuni negli uomini, ma con diagnosi tempestiva e percorsi terapeutici adeguati, oggi il tumore alla prostata è sempre più curabile. A parlare è il dottor Matteo Pippia, urologo sassarese con lunga esperienza nella prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie prostatiche.

“Il tumore alla prostata – spiega lo specialista – colpisce soprattutto gli uomini sopra i 50 anni, ma in alcuni casi può manifestarsi anche prima. È una neoplasia spesso silenziosa, priva di sintomi nelle fasi iniziali, motivo per cui è fondamentale puntare sulla prevenzione attraverso controlli regolari”.

Secondo dottor Pippia, il primo passo è un semplice esame del sangue, il Psa (antigene prostatico specifico), da affiancare a una visita urologica e, se necessario, a ecografie o risonanze magnetiche. “Il Psa non è un marcatore tumorale specifico – precisa -, ma un indicatore di eventuali anomalie prostatiche che meritano approfondimento. L’importante è eseguire una visita urologica a prescindere dalla presenza o meno di sintomi, perché nelle prime fasi il tumore è asintomatico (cioè senza alcun sintomo). I sintomi come difficoltà nella minzione o bisogno frequente di urinare, soprattutto di notte, si manifestano nelle fasi successive della malattia”.

Negli ultimi anni, i progressi in ambito diagnostico hanno permesso di individuare tumori sempre più piccoli e in fase iniziale, offrendo ai pazienti cure meno invasive. “Oggi possiamo adottare approcci personalizzati – afferma il dottore – che vanno dalla sorveglianza attiva alla chirurgia robotica, dalla radioterapia a trattamenti farmacologici mirati. L’obiettivo è preservare la qualità della vita senza rinunciare all’efficacia terapeutica”.

Il dottor Pippia sottolinea inoltre il valore della sensibilizzazione: “Il tabù legato alle visite urologiche è ancora forte, ma va superato. Parlare di salute maschile, informare e spingere alla prevenzione può fare la differenza”. L’invito è chiaro: non aspettare i sintomi, ma affidarsi ai controlli periodici per giocare d’anticipo. Una strategia semplice, ma essenziale, per affrontare con maggiore sicurezza una delle patologie oncologiche più diffuse tra gli uomini.

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