I dolci tipici.
La commemorazione dei defunti, ogni anno, diventa l’occasione per riscoprire alcuni dolci tipici. Soprattutto nel sassarese dove i più gettonati sono i papassini, tiricche, formaggelle, ricottelle e ancas de cane.
I papassini, da sempre, vengono considerati i “dolci dei morti“. Costituiti da un impasto di pasta frolla e uva passa, mandorle, noci, scorza di limone (o arancia) grattugiata, spezie e miele, vanno cotti al forno ad una temperatura di circa 200 gradi. Sono diffusissimi in tutta la regione e, nonostante vengano considerati il dolce dei defunti, è possibile acquistarli in negozio durante tutto l’anno.
Le tiricche, chiamate volgarmente cozzuli, sono costituite da una sfoglia di farina grano duro e strutto con ripieno di semola e mandorle e miele o mosto cotto, detto saba. Questo tipo di dolce, oltre ad essere in voga nel periodo del ricordo di chi ci ha lasciato, è anche un dolce pasquale.
Le formaggelle, dialettalmente chiamate casgiaddini, sono piccole tortine con ripieno di formaggio. Quando il ripieno è di ricotta, invece, vengono chiamate ricottelle. A seconda della zona si possono trovare in versione dolce o salata, all’aroma di arancia o limone. Così come per le tiricche, tali dolci vengono riproposti anche nel periodo di Pasqua.
Le ancas de cane sono fatte di pasta di pane, uvetta, noci e semi di finocchietto selvatico. Il loro nome deriverebbe dalla forma del dolce, una S rovesciata che richiamano alle zampe del cane. Questo dolce, secondo alcuni studi, veniva utilizzato dagli antichi come offerta alla divinità volti alla propiziazione. La forma divertente, mista alla serietà del fatto, richiamano alla dialettica della morte e risurrezione.