Ittiri, il sindaco Pd caccia la vice che si è candidata coi Riformatori

Terremoto in Giunta a Ittiri: il sindaco caccia la vice

Il sindaco di Ittiri, candidato alle Regionali col Pd, caccia la sua vice che invece era in corsa con i Riformatori. Antonio Sau dice di rispettare la persona e l’operato di Angela Desole, ma non le perdona l’essersi schierata col centrodestra. Via dalla Giunta: non è più assessora e vicesindaco. Lei non l’ha presa bene e ha scritto una lunga nota in cui ricorda “i risultati ottenuti in ambito amministrativo”. Ricorda anche di aver preso 994 voti alle Regionali, di cui 701 a Ittiri. Ma, secondo il sindaco, era in campo con la squadra sbagliata.

Lo sfogo di Angela Desole

“Il gruppo che ci ha portato alla guida del Comune di Ittiri nel 2020, e che ha consentito ad Antonio Sau di riconfermarsi Sindaco, era una lista civica dal nome “Uniti per fare”. Senza alcuna appartenenza partitica e politica. Nelle elezioni comunali del 2020 sono stata la più votata di Ittiri con ben 832 voti. Che certamente sono stati determinanti per la vittoria della lista civica “Uniti per fare” a sostegno di Antonio Sau sindaco”.

“Antonio Sau, nel momento in cui si è formata la lista civica “Uniti per fare”, conosceva molto bene la mia appartenenza politica, visto e considerato che dal 2017 sono la coordinatrice cittadina del partito dei Riformatori Sardi e che nel 2019 sono stata candidata alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale con ben 950 preferenze di cui 670 nel Comune di Ittiri. Il sindaco Antonio Sau, nel suo primo mandato, ha partecipato ed è intervenuto ad un coordinamento territoriale del mio partito tenutosi a Ittiri il 14 dicembre 2019″.

“Era una lista civica”

“Stabilito che la mia appartenenza era nota, e che “Uniti per fare” era una lista civica che ha accolto tante persone le quali, come unico interesse, avevano il buon governo della nostra città a prescindere da posizioni politiche, perché mi si accusa di una candidatura in contrapposizione ad una coalizione di centro-sinistra? E perché il sindaco ha deciso di attribuire a “Uniti per fare” una collocazione politica? Forse per giustificare la sua candidatura alle scorse elezioni regionali nelle fila del Partito Democratico a sostegno di una candidata del Movimento 5 Stelle?”.

“Ma soprattutto, visto che oggi mi vedo esautorata dal mio incarico amministrativo, mi domando: sono questi i principi progressisti di democrazia e uguaglianza della sinistra? E cosa è cambiato rispetto al 2019, quando in una situazione analoga, nonostante le richieste di alcuni consiglieri comunali, il sindaco ha deciso di non revocare le deleghe ad un assessore candidatosi alle elezioni regionali con una lista di centro destra?”

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