A pochi giorni dal voto, un confronto sui programmi elettorali dei due candidati a sindaco di Ozieri.
È entrata nel vivo la campagna elettorale per le elezioni comunali di Ozieri, previste per il 12 giugno prossimo, che vede contrapporsi il sindaco uscente Marco Murgia contro Marco Peralta. Una sfida che si ripropone a distanza di cinque anni, dal momento che entrambi erano candidati sindaci nel 2017.
Allora la spuntò Marco Murgia, oggi 57enne, di professione assicuratore, sposato e padre di cinque figli. Murgia ricopre attualmente anche la carica di presidente dell’Unione dei comuni del Logudoro e presidente del Comitato distretto sanitario di Ozieri. “Partiamo da una premessa – dice Murgia -, il tema politico più importante per la città nei prossimi anni, sarà orientato ad affrontare scelte importanti legate alla ricostruzione e riorganizzazione degli assetti territoriali e sanitari sardi. In questa fase cruciale, diventa necessario unirsi in uno sforzo straordinario per moltiplicare le energie che concorrono alla determinazione di scelte competenti, condivise e responsabili”.
Coerentemente con questo assunto, Murgia si presenta al voto degli ozieresi con una coalizione eterogenea, nella quale sono presenti esponenti di centrodestra e di centrosinistra: nella lista civica “Ozieri Civica-Patto per la città” che lo sostiene, si trova dal gruppo Obiettivo Comune, corrispondente al PD locale, i Progressisti, il Partito Socialista Italiano ed il Partito Sardo D’Azione ai quali si affiancano i Riformatori Sardi, Forza Italia e la Lega. Una coalizione che rispecchia le larghe intese che da un biennio governano a livello nazionale. “Parallelamente a questo processo – prosegue Murgia -, la contingenza storica ci coinvolge in un progetto di ricostruzione europea politico-sociale prima che economica, finanziato con risorse straordinarie come mai dal dopoguerra ad oggi. Il Pnnr rappresenta un piano di rinascita straordinario, un appuntamento che al momento ci sta offrendo con risorse destinate al Piano di Rinascita, che ha necessità di trovare nelle amministrazione rappresentanti che, pur provenienti da esperienze diverse, abbiano un unico obiettivo: lavorare per proiettare la città verso il futuro. Due sono le priorità politiche del nostro programma: la prima è quella di creare condizioni per il rilancio del tessuto produttivo e dell’occupazione, con l’inserimento del nostro territorio nel perimetro di una Zes, Zona Economica Speciale, nella quale si pagheranno meno tasse e le imprese saranno meno pressate dalla burocrazia. Alla Regione Sardegna, chiederemo sin da subito, l’inserimento della Zir di Chilivani in una delle Zes del Nord Sardegna, per rilanciare il comparto agro-industriale, favorire nuove imprese e la nascita di nuova occupazione. La seconda priorità per Ozieri sarà da parte nostra la difesa della sanità territoriale e dell’ospedale Antonio Segni, con un’azione politica incisiva e condivisa con i comuni del Logudoro e del Goceano, dal tentativo di ridimensionamento che Sassari ed Alghero stanno perpetrando da anni. Nel Pnnr sono previsti dieci milioni di euro per la realizzazione di un ospedale e di una Casa della Salute e noi lavoreremo e vigileremo sul corretto utilizzo delle risorse, impedendo che risorse umane ed economiche vengano destinate altrove”.
Il suo avversario politico candidato alla carica di candidato sindaco è, come detto, Marco Peralta, 51 anni, avvocato civilista, sposato e padre di una bambina. Peralta è consigliere di opposizione uscente e capogruppo di Prospettive per Ozieri, uno dei gruppi che sostengono la sua lista denominata “Alternativa per Ozieri”. Della coalizione fanno parte Fratelli d’Italia, Laboratorio Ozieri e Cambiamo. Peralta ci riprova insomma, forte di un risultato che cinque anni fa, ha visto Murgia prevalere con il 35.91% dei consensi, contro il 32.23% di Peralta, su un totale del 67.2% degli aventi diritto ed un centrodestra che allora si presentava spaccato in due liste. Dopo mesi di trattative, si è giunti a presentare un’unica lista, la cui iniziativa prioritaria sarà in caso di vittoria, quella della “risistemazione urbana, necessità dettata dallo stato di incuria di questi ultimi anni e con maggiore sensibilità rivolta alle persone ed alle famiglie in difficoltà”. Così Peralta che prosegue: “Le risorse finanziarie saranno già disponibili grazie alla Regione quest’anno. Il PNNR sarà uno strumento attraverso il quale attingeremo ulteriori risorse, ma con finalità propedeutiche alla nostra realtà economica e sociale. Il nostro intento non è quello di raccogliere finanziamenti pubblici tanto per averli. Il nostro metodo di lavoro sarà nuovo: ogni assessore avrà un gruppo di lavoro alle spalle, che lo coaudiuva nella fase preparatoria a tutti i progetti contenuti nel programma. Vogliamo implementare la struttura amministrativa dapprima con convenzioni con professionisti esterni, magari per un anno e mezzo o due, esperti in presentazione e redazione di progetti per bandi regionali, nazionali ed europei, cui affiancare dipendenti comunali per apprendere le procedure. Nel frattempo e compatibilmente con le risorse finanziarie, bandire concorsi per il reclutamento di personale ed aumentare la macchina amministrativa“.
Macchina amministrativa che secondo Peralta risulta sottodimensionata di almeno 20 unità, con 40 dipendenti in organico a fronte dei 60 previsti dalla legge sulla base del numero di abitanti della città logudorese. “La fiera di San Nicola”, aggiunge Peralta, “deve essere il volano per i nostri prodotti locali, che rappresentano le nostre eccellenze e deve essere aperta con almeno quattro eventi importanti l’anno, più altri a tema per tutto l’anno. Vogliamo incentivare il recupero edilizio del centro storico, favorendo la ristrutturazione per giovani coppie attraverso agevolazioni sulla tassazione locale e nel contempo favorire la ripresa delle attività commerciali del centro storico, in modo da offrire servizi a chi decide di abitarvi. L’ospedale Segni non va smantellato ma difeso, con le unghie e con i denti. Il Pnnr permette di finanziare ulteriori strutture quali hospice, rsa e lungodegenze”, conclude Peralta.