La riunione del Comitato del Distretto sanitario di Ozieri.
Si è svolta questa mattina ad Ozieri, all’interno della Chiesa dei Cappuccini, la riunione del Comitato direttivo del Distretto sanitario locale. Diversi i punti all’ordine del giorno dell’incontro. In primis l’elezione del presidente e del vicepresidente del Comitato. Su questo punto ci sono state divergenze di vedute, con la proposta di rinviare l’elezione stessa da parte di diversi sindaci presenti, dal momento che alcuni primi cittadini convocati questa mattina erano assenti.
Alla fine i membri del Comitato si sono accordati sui nomi di Marco Murgia, sindaco di Ozieri, in qualità di presidente, e di Elio Mulas, sindaco di Bono, in qualità di vicepresidente. Gli altri punti all’ordine del giorno riguardavano le criticità dell’ospedale Segni, la creazione dei covid Hotel e la situazione delle strutture per anziani.
Murgia ha ricordato ai presenti che l’ospedale sta subendo un riposizionamento e che è, al momento, l’unico no Covid in provincia di Sassari. Da più parti sono state sottolineate le criticità del nosocomio. Dal problema quotidiano del reperimento dei tamponi al fatto che ancora oggi non sia stato aperto il reparto di Rianimazione, nonostante vi siano già le attrezzature ed il personale.
“Servirebbe la strumentazione nuova per Radiologia – ha proseguito Murgia -. Diabetologia e Nefrologia hanno problemi. In Ginecologia sono arrivate due dottoresse che fanno 12 ore settimanali, insufficienti a coprire il bisogno di medici. Pediatria ha due turni di otto ore”. C’è però una nota positiva: è arrivato un nuovo finanziamento per il pronto soccorso.
Tutti i presenti tra gli amministratori del Logudoro e del Goceano hanno concordato sul fatto che il Segni sia in una posizione di secondo piano rispetto alla struttura Alghero, al quale è stato da tempo accorpato. E che la subordinazione sia in primis politica, nonostante il territorio vanti numerosi rappresentanti in Consiglio regionale.
Sono stati sottolineati anche i notevoli disagi dei pazienti. Le problematiche riguardo all’assistenza domiciliare e le strutture per anziani, pongono gli amministratori in seria difficoltà, dal momento che è difficile al momento trovare personale formato ed in grado ad affrontare l’emergenza sanitaria in corso.
Unitariamente i sindaci hanno concordato sulla necessità di essere maggiormente presi in considerazione dalla Regione. Emblematico lo sfogo di Giuseppe Ibba, sindaco di Mores e presidente dell’Unione dei Comuni del Logudoro. “La settimana scorsa siamo andati a Cagliari, in Consiglio regionale, per presentare le nostre richieste. Solo tre sindaci hanno avuto accesso nell’aula del Consiglio. Non hanno fatto entrare neanche me, con la carica che ricopro. Io vado a Cagliari per essere ricevuto dai nostri rappresentanti in Regione, non per farmi una mangiata al ristorante”, ha detto Ibba.