L’ordinanza a Porto Torres che vieta i campeggi abusivi.
Il Comune di Porto Torres, con un’ordinanza, ha vietato i campeggi abusivi. Con un’ordinanza, firmata il 19 giugno, Massimo Mulas ha disposto il divieto, su tutto il territorio comunale, di campeggiare, bivaccare o accamparsi abusivamente in aree pubbliche o aperte al pubblico. La misura si rende necessaria per contrastare situazioni di degrado urbano e per salvaguardare il decoro, la vivibilità e la sicurezza della città, in particolare in vista della stagione estiva.
L’ordinanza valida tutta l’estate.
L’ordinanza ha decorrenza immediata e stabilisce, nel dettaglio, il divieto di campeggio, bivacco e accampamento mediante l’utilizzo di tende, coperture, installazioni di vario tipo, sacchi a pelo, coperte e simili, anche se associati a veicoli che occupano spazio al di fuori della propria sagoma su suolo pubblico. È proibito, inoltre, occupare parchi, edifici, beni monumentali e utilizzare impropriamente panchine, monumenti, marciapiedi o altri arredi urbani come luogo di bivacco. Non è consentito stazionare senza giustificato motivo in aree pubbliche o aperte al pubblico, con una permanenza prolungata tale da determinare intralcio o compromettere il decoro urbano e la sicurezza pubblica. Infine, è vietato disperdere nell’ambiente cibo, bevande e rifiuti e imbrattare o danneggiare beni pubblici e privati.
Il provvedimento mira anche a prevenire condotte che possano arrecare danni all’ambiente e comportare interventi straordinari di pulizia o riqualificazione urbana con conseguente aggravio di costi a carico della collettività nonché ad evitare danni all’immagine della città, in forte contrasto con le iniziative di valorizzazione del patrimonio storico, culturale ed artistico intraprese e sostenute dall’Amministrazione Comunale. L’ordinanza resterà in vigore fino al 31 dicembre 2025 e, in ogni caso, sino al superamento delle situazioni di pregiudizio della legalità, del decoro e della vivibilità urbana e a tutela del patrimonio pubblico. Per i trasgressori sono previste sanzioni amministrative da 25 a 500 euro, oltre alle eventuali conseguenze penali in caso di reati. Sussiste, inoltre, l’obbligo di ripristino dei luoghi a carico del responsabile. I controlli saranno effettuati dalla Polizia Locale e dalle Forze dell’Ordine.