Patrimonio Unesco, Porto Torres al centro della rete sarda

Necropoli di Su Crucifissu Mannu a Porto Torres

Il sito storico di Porto Torres iscritto all’Unesco.

Porto Torres consolida il proprio ruolo nella tutela del patrimonio archeologico con l’ingresso nella Fondazione di Partecipazione per la gestione del sito seriale “La tradizione funeraria nella Preistoria della Sardegna. Le Domus de Janas”. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità l’adesione e lo Statuto della Fondazione, in seguito all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco di 17 siti della Sardegna, tra cui la necropoli di Su Crucifissu Mannu, avvenuta il 12 luglio scorso. L’iniziativa mira a garantire una governance efficace che traduca in azioni concrete i Piani Operativi previsti dalla piattaforma di gestione, con interventi di conoscenza, tutela, formazione e valorizzazione.

La Fondazione, promossa dal CeSim – Centro StudiIdentità e Memoria” e dalla Rete dei Comuni che hanno coordinato la candidatura Unesco, vede Porto Torres entrare come socio fondatore insieme a Ministero della Cultura, Regione Autonoma della Sardegna e altri Comuni il cui territorio ospita siti archeologici di rilievo, tra cui Alghero, Villanova Monteleone, Putifigari, Ossi, Sennori e Castelsardo. Lo Statuto, condiviso con tutti gli enti partecipanti, disciplina finalità, attività, durata, composizione del Consiglio d’amministrazione, dell’Assemblea dei soci, organismi contabili e un Comitato scientifico di supporto.

Il sindaco Massimo Mulas ha sottolineato l’orgoglio per il riconoscimento Unesco, rimarcando come l’acquisizione dell’area di Su Crucifissu Mannu arricchisca il patrimonio comunale e riaffermi la centralità storica della città. L’assessore alla Cultura Maria Bastiana Cocco ha ricordato che l’iscrizione rappresenta non un traguardo, ma un punto di partenza per valorizzare il patrimonio archeologico, mentre l’assessore al Bilancio Alessandro Carta ha evidenziato l’impegno dell’Amministrazione, con 40 mila euro già stanziati per l’acquisizione dell’area e ulteriori 150mila euro regionali destinati a interventi di conservazione e valorizzazione.

Il progetto prevede miglioramenti all’accessibilità, delimitazione del sito, aree di sosta e cartellonistica informativa, secondo le indicazioni della Soprintendenza Abap. Su Crucifissu Mannu, con le sue 22 sepolture ipogeiche del Neolitico, è visitabile su prenotazione tramite l’Ufficio Turistico comunale, e ospiterà il 21 dicembre l’evento “Il Natale del Sole – Mito, luce e rinascita”, esperienza che unisce archeoastronomia, mito e storia antica.

Il riconoscimento Unesco corona un lavoro iniziato nel 2018, frutto di un coordinamento tra istituzioni, università, esperti e volontari, volto a valorizzare le “case delle fate” e la preistoria sarda, con benefici culturali e sociali duraturi per i territori coinvolti.

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