Le condizioni climatiche estreme hanno danneggiato la produzione di miele in Sardegna.
La siccità ed il troppo e lungo caldo hanno causato la perdita della metà la produzione di miele in Sardegna con le fioriture estive bruciate dal sole e le api allo stremo costrette ad allungare i voli per trovare un po’ di nutrimento.
E’ quanto emerge dal primo bilancio di Coldiretti sul miele prodotto in italia nel 2022 con il raccolto nazionale praticamente dimezzato (-40%) rispetto al potenziale produttivo che vede la Sardegna tra le regioni più penalizzate.
Quest’anno in Italia sono stati prodotti complessivamente circa 13 milioni di chili di miele, una delle produzioni più basse del decennio. Determinanti in modo particolare il vento, le alte temperature e la mancanza di acqua, con fioriture anticipate che hanno costretto gli apicoltori a partire prima verso le aree montane e a portare razioni di soccorso negli alveari già nei primi giorni di agosto. In alcuni casi si stanno abbeverando artificialmente le api per non farle morire.
Nella mappa della Sardegna ad essere maggiormente colpito è il sud dell’Isola mentre gli altri territori alternativamente hanno resistito: d’estate l’oristanese ha registrato buoni raccolti di miele. In primavera il centro-nord Sardegna.
“Il resto della regione ha invece sofferto oltremodo il forte e continuo vento. Ma oltre alla spallata del clima – sottolinea la Coldiretti – i “pastori delle api” devono fare fronte anche all’esplosione dei costi per le tensioni internazionali generate dalla guerra in Ucraina: dai vasetti di vetro alle etichette, dai cartoni al gasolio“.
In Sardegna, secondo le elaborazioni di Coldiretti, sono presenti 2.273 apicoltori – 906 professionisti e 1.367 hobbisti -, che curano 74.597 alveari – 62.684 i professionisti e 11.913 hobbisti -. Quelli che emettono certificati biologici sono 251, con 11.209 alveari.