Rimborsi illeciti per la pesca per oltre un milione di euro, denunciate 92 persone

Denunciate 92 persone per rimborsi illeciti in provincia di Oristano.

Dal mese di giugno del 2021 i finanzieri hanno eseguito delle articolate finalizzate all’acquisizione di informazioni inerenti le domande di liquidazione del contributo regionale per gli indennizzi destinati agli operatori economici della pesca interessati dagli sgomberi di specchi d’acqua durante le esercitazioni militari presso il poligono di Capo Frasca.

In particolare, gli accertamenti, concentrati nel periodo 2015 – 2019, sono stati improntati per verificare la corretta corrispondenza tra quanto stabilito dal bando di assegnazione rispetto alle reali attività poste in essere dalle società destinatarie degli indennizzi, correlate con l’area di mare interessata dal poligono di Capo Frasca.

Dall’analisi dei documenti, che attestavano la tracciabilità del pescato fino alla consegna ai venditori al dettaglio, è stata riscontrata la presenza di specie ittiche presenti prevalentemente in laguna e nello stagno e non anche in mare aperto. Da ciò, si è arrivati alla conclusione che le attività di alcuni mezzi navali da pesca, beneficiari dei sopracitati indennizzi, siano state svolte esclusivamente nelle lagune o nello stagno, e non nell’area interessata dalle esercitazioni militari. Oltremodo, dalle fatture controllate è emerso l’esigua quantità di prodotto conferito, sensibilmente inferiore a quello richiesto.

I finanzieri hanno effettuato dei sopralluoghi alle imbarcazioni impiegate, per la verifica delle caratteristiche delle stesse come la lunghezza, fuori tutto, pescaggio e tipo di propulsione. Dal resoconto è emerso che molte barche avevano come mezzo di propulsione unicamente i remi mentre la posizione degli ormeggi di due società avevano, ed hanno tutt’ora, come sbocco a mare unicamente un canale, ove risulta ardua se non impossibile la navigazione per arrivare fino al mare aperto. Tale criticità non poteva consentire ai pescatori di arrivare fino alla zona di mare interessata dalle esercitazioni militari e, di conseguenza, di avere diritto all’indennizzo in questione. Con tali artifizi, le 3 cooperative oggetto dell’operazione hanno indebitamente percepito oltre 1.600.000 euro.

L’attività si è conclusa con la denuncia di 92 persone per “truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” (reato punito con la reclusione da 1 a 6 anni), per aver utilizzato artifici in sede di dichiarazione finalizzati a trarre in errore l’Ente erogatore mediante la presentazione di documenti non attestanti dati veritieri e per la violazione dell’art. 316 ter del Codice Penale “indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato” (reato punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni), per aver percepito gli indennizzi ottenuti traendo in inganno l’Ente erogatore.

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