La Sardegna torna arancione, ma si potrebbe cambiare di nuovo colore

La Sardegna torna arancione.

Da domani la Sardegna ritorna in zona arancione. Sono ormai lontani i tempi della fascia bianca e l’aumento dei contagi prospetta uno scenario delicato. Non si esclude, infatti, che l’isola possa entrare in zona rossa già a partire dalle prossime settimane. Nel frattempo, dal 6 al 30 aprile, saranno numerose le limitazioni per le attività commerciali, spostamenti, attività culturali, sport, scuola, uffici pubblici e lavoro.

In quest’area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione nelle adiacenze di bar, pasticcerie e gelaterie. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande. In particolare dalle 5 alle 18 senza restrizioni, mentre dalle 18 alle 22 la vendita è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è invece consentita senza limiti di orario.

Dal 6 al 30 aprile 2021, in questa zona, è consentito spostarsi all’interno del proprio comune, tra le 5 e le 22, nel rispetto delle restrizioni previste per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri comuni, e quindi anche quelli verso altre regioni o province autonome, sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Consentito altresì il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione.

Sarà una Pasqua e Pasquetta all’insegna dei divieti a Sassari, il sindaco Campus firma l’ordinanza

Resta in vigore anche il coprifuoco. Dalle 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso comune, tra le 5 e le 22, a un massimo di 2 persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le 2 persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni, o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale, e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A chi vive in un comune che ha fino a 5mila abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio comune, quindi eventualmente anche in un’altra regione o provincia autonoma, anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di provincia.

Sono sospesi gli spettacoli dal vivo con presenza di pubblico. Resta invece confermata la possibilità di organizzare spettacoli da trasmettere in streaming o di utilizzare gli spazi come ambienti per riprese cinematografiche e audiovisive, nel rispetto delle misure di sicurezza previste per tali attività.

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche. E per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del Coni o del Cip. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento.

I parametri che hanno fatto tornare la Sardegna in zona arancione

Nelle scuole resta obbligatorio l’uso di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai 6 anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi.

Le attività di ricevimento del pubblico o di erogazione diretta dei servizi al pubblico sono prioritariamente garantite con modalità telematica o comunque con modalità tali da escludere o limitare la presenza fisica negli uffici. Ad esempio con appuntamento telefonico o assistenza virtuale. Nei casi in cui il servizio non possa essere reso con le predette modalità, gli accessi nei suddetti uffici saranno scaglionati, anche mediante prenotazioni di appuntamenti, e verrà assicurata la frequente aerazione dei locali.

Condividi l'articolo