Alessia Pifferi e il legame con un detenuto a Bancali: voleva parlagli

Alessia Pifferi Bancali

Alessia Pifferi e lo strano caso che la lega a un detenuto nel carcere di Bancali.

Durante il processo ad Alessia Pifferi, la donna accusata di aver lasciato morire di stenti la figlioletta, è emerso un particolare insolito che si lega a Bancali. Il 29 novembre 2022, la donna ha presentato una richiesta di colloqui telefonici con Giulio Caria, l’uomo originario di Berchidda e detenuto nel carcere di Sassari dopo aver ucciso e nascosto il corpo della ex.

La Pifferi aveva affermato di voler “coltivare il legame affettivo” con l’uomo che è stato condannato a trent’anni di carcere per l’omicidio a Bologna della sua ex compagna Silvia Caramazza, il cui corpo è stato trovato in un congelatore. Al momento, Caria sta scontando la sua pena nel carcere di Sassari.

Questo insolito scenario è nato dal fatto che Caria avrebbe scritto una lettera a Pifferi fingendo di essere suo cugino (circostanza che, però, non è vera). Successivamente, la 38enne avrebbe richiesto i colloqui tra i due, ma tale richiesta è stata respinta sulla base delle informazioni presenti negli atti.

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