Anche gli studenti in campo contro la chiusura della scuola di Cardiologia

L’appello degli studenti del liceo Azuni.

Gli studenti del percorso biomedico del Liceo Azuni inaugurato quest’anno per le classi terze, l’unico di questo tipo nel nord della Sardegna, lanciano un appello al presidente della Regione ed all’assessore regionale alla sanità contro la chiusura della scuola di specializzazione in Cardiologia a Sassari. “Abbiamo fatto una scelta importante, che comporta un impegno aggiuntivo – scrivono gli allievi del liceo di via Rolando – perché crediamo fortemente che lavorare di più possa aiutarci a realizzare il nostro sogno di frequentare la Facoltà di Medicina. Un progetto, questo, che rischia di infrangersi contro il depauperamento dei corsi di specializzazione che sta falcidiando la nostra Università”.

Il documento degli studenti punta quindi, decisamente, sull’ultimo caso in questi giorni alla ribalta della cronaca. “Abbiamo appreso con grande preoccupazione – scrivono i futuri camici bianchi – che anche la scuola di specializzazione in Cardiologia dell’ateneo cittadino sta per essere soppressa, andandosi ad aggiungere alle altre ventuno scomparse negli ultimi dieci anni. La Facoltà di Medicina dell’Università di Sassari rappresenta per noi il naturale e privilegiato punto di approdo del percorso universitario che aspiriamo ad intraprendere, e ci risulta che proprio la scuola di specializzazione in Cardiologia sia un’eccellenza del territorio, dunque riteniamo doveroso batterci oggi per salvare una struttura che potrebbe accoglierci domani”.

Il grido di allarme degli studenti del Liceo Azuni viene rivolto poi direttamente agli amministratori regionali. “Vediamo in voi i protagonisti delle scelte politiche che disegneranno il futuro della nostra isola – affermano – e dunque noi, che abbiamo fatto una scelta consapevole e subito intrapreso un percorso di formazione mirato, vi rivolgiamo un forte appello affinché interveniate per porre un freno all’emorragia nell’offerta formativa universitaria a Sassari e nel territorio, che si ripercuote in tutta la Sardegna. Non si tratta soltanto di dare a noi una speranza, ma crediamo che una presa di posizione politica su queste criticità sarebbe un forte segnale per tutta l’isola, che deve produrre ogni sforzo per trattenere noi giovani e per richiamare nella loro terra quelli che sono andati via”.

Il tono finale dell’appello è molto chiaro. “Se la Sardegna vuole avere un futuro e risollevarsi dall’inesorabile declino nel quale sta scivolando – concludono gli allievi del percorso biomedico – non può prescindere dal recupero e dall’accumulo di quell’energia vitale che soltanto le nuove generazioni sono in grado di garantire ed alla quale noi vogliamo contribuire a pieno titolo”.

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