Gli ausiliari ospedalieri di Sassari esclusi dal premio Covid

esplosione

L’interrogazione regionale sul premio Covid per gli ausiliari ospedalieri.

La consigliera regionale del M5s Desirè Manca ha presentato un’interrogazione al presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Nieddu per chiedere una equa ripartizione delle risorse destinate al cosiddetto Premio covid.

“L’impegno nella lotta al contagio da coronavirus è stato massimo: hanno garantito la pulizia dei locali ospedalieri, pasti caldi ai degenti, attività di vigilanza e ogni tipo di assistenza si sia resa necessaria durante i mesi più bui della pandemia. Tuttavia, gli ausiliari che hanno lavorato in ospedale a Sassari, pur essendo stati esposti ad un alto rischio contagio, esattamente come i medici e gli infermieri, sono stati esclusi dalle liste dei beneficiari del cosiddetto “Premio Covid”. Credo che la decisione presa dalla Giunta, attraverso una delibera che fa figli e figliastri, sia totalmente scellerata e priva di buonsenso”, osserva Desirè Manca.

“Le rappresentanze Sindacali Territoriali ed Aziendali hanno più volte denunciato quanto disposto da una delibera della Giunta regionale del settembre del 2020. Purtroppo, però, le proteste di lavoratori e sindacati sono rimaste inascoltate. Ma noi non smetteremo di denunciare questa grave discriminazione nei confronti di chi è stato elogiato quale eroe nel momento del massimo bisogno e ora viene dimenticato senza alcun rispetto”.

“L’Azienda ospedaliero universitaria e l’ATS Sardegna hanno di recente provveduto a liquidare il “premio covid” ai propri dipendenti impiegati nella lotta alla pandemia, e noi chiediamo alla Regione che tutte le lavoratrici e i lavoratori che operano in regime di appalto nelle strutture ospedaliere e territoriali, quali ausiliari, addetti alle pulizie, alle cucine, al portierato, vengano inseriti di diritto tra i beneficiari di questo incentivo. Questi lavoratori al pari di tutto il personale sanitario impegnato nella lotta al covid-19 ha contribuito al funzionamento della macchina della sanità sarda. A loro dobbiamo dire grazie, non soltanto a parole”.  

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