La polemica sull’ex Colonia Campestre di Sassari.
“A oggi non abbiamo visto alcun cambio di passo. L’ex Colonia Campestre non è il simbolo di un nuovo corso, ma solo l’ennesimo capitolo rimasto aperto dalla precedente amministrazione”. Con queste parole il consigliere comunale Antonello Sassu rompe il silenzio e commenta duramente quanto sta accadendo intorno a uno degli spazi più emblematici della città di Sassari.
Il recente entusiasmo mediatico per un presunto impegno della nuova giunta sul recupero della struttura viene così ridimensionato e riportato, secondo Sassu, a una realtà ben diversa da quella celebrata tra dichiarazioni ottimistiche, fotografie d’effetto e titoli altisonanti. “Quello che viene venduto oggi come un successo della nuova amministrazione – sottolinea il consigliere – è in realtà un progetto pensato, sviluppato e avviato durante il mandato della giunta Campus. A oggi non si registra alcuna proposta innovativa, nessun disegno organico, nessuna visione chiara sul futuro di quello spazio”.
L’ex Colonia Campestre, un luogo dal valore simbolico e sociale per la città, resta dunque in attesa di una reale strategia di rilancio. Intanto, secondo Sassu, l’unica attività concreta messa in campo dall’amministrazione in carica si sarebbe limitata a iniziative estemporanee, piccoli eventi che, pur essendo visibili sui social o sulle pagine dei giornali, non sarebbero in grado di garantire un futuro duraturo al sito.
“Servono idee forti, programmazione, coraggio politico – incalza Sassu –. Sassari non ha bisogno di autocelebrazioni, ma di un’amministrazione che sappia prendere decisioni, darsi una rotta e lavorare in sinergia con gli uffici. Finora, invece, ci si è limitati a far sopravvivere quanto già c’era, senza aggiungere nulla di proprio“.
Dopo oltre un anno di governo, il consigliere non nasconde la sua delusione e lancia un appello: “Chi amministra deve fare scelte, non gestire l’ordinaria amministrazione lasciandosi trasportare dal lavoro degli altri. Se davvero si vuole dimostrare di essere all’altezza della sfida, è ora di passare dalle parole ai fatti. Il tempo delle intenzioni è finito. Ora serve governare davvero”.