A Sassari si celebra la Giornata mondiale della prematurità.
Una nascita su dieci a Sassari avviene in modo prematuro: per portare l’attenzione su questa realtà, anche l’AOU (Azienda Ospedaliero Universitaria) celebra la Giornata Mondiale della Prematurità. Istituita nel 2011, la ricorrenza ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle nascite pretermine ed è simbolicamente rappresentata dai calzini viola disposti in sequenza.
Il colore viola, simbolo della giornata, incarna la fragilità e la forza, la resilienza e la speranza: tutte qualità che contraddistinguono i bambini prematuri e le loro famiglie, impegnate in un percorso lungo, complesso e ad alto impatto emotivo. Per coinvolgere l’intera comunità su questo tema, il reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell’AOU di Sassari ha organizzato un momento di riflessione presso l’aula magna del complesso didattico dell’Università degli Studi di Sassari.
L’iniziativa.
”La Giornata Mondiale della Prematurità è un momento prezioso per ricordare quanto sia fondamentale sostenere i nostri piccoli nati prima del tempo e le loro famiglie. – ha dichiarato all’apertura dei lavori Mariantonia Cossu, direttrice della Neonatologia e Tin dell’Aou di Sassari – La Terapia Intensiva Neonatale è un luogo in cui la tecnologia più avanzata si intreccia con l’umanità, con un impegno condiviso da medici, infermieri, ostetriche, psicologi e operatori. Accompagniamo i genitori in un percorso complesso, fatto di paure ma anche di grandi speranze e ogni giorno vediamo quanto la loro presenza sia un elemento terapeutico essenziale”.
In seguito alla proiezione di alcuni emozionanti video che hanno raccolto le testimonianze di famiglie di nati pretermine, ha preso la parola Guido Calciolari, neonatologo e neuropsichiatra infantile che ha sviluppato un intervento dal titolo “Gesti semplici, grandi risultati: i benefici della Care sul neurosviluppo”. Il dottor Calciolari ha ricordato come ”i primi reparti di neonatologia sono nati negli anni Settanta, quando l’obiettivo principale era riuscire a far respirare un neonato prematuro. Oggi il nostro lavoro guarda non solo alla sopravvivenza, ma alla qualità della vita”. Calciolari ha inoltre evidenziato come ”gli studi sui bambini prematuri mostrino che alcune fragilità iniziali possono riflettersi sul neurosviluppo, influenzando aspetti cognitivi e comportamentali. Per questo il “care” precoce, la vicinanza e la presenza costante dei genitori rappresentano fattori determinanti”.
In seguito, sono intervenute Patricia Posadinu, infermiera del Nido dell’Aou di Sassari con una relazione dal titolo “Tutti i benefici di un contatto: lo skin nell’assistenza al neonato” ed Emanuele Murtas del Servizio di Psicologia Ospedaliera con un intervento dal titolo “Il supporto psicologico alle famiglie in Terapia Intensiva Neonatale”.
”La TIN è un luogo dove nasce una sinergia quotidiana tra operatori sanitari, psicologi, tecnici, volontari e genitori – ha sottolineato Maria Zichi, coordinatrice del Reparto di Neonatologia e Tin – una rete che rende possibile un’assistenza altamente specializzata e umanizzata, riconosciuta come un’eccellenza della sanità regionale”.
E’ in quest’ottica che anche nel pomeriggio della giornata odierna, sempre nel complesso didattico dell’Università, verranno condivise le esperienze dei genitori. Uno spazio sarà dedicato all’importanza della lettura e i suoi benefici nella Terapia Intensiva Neonatale. Interverranno il Comitato Unicef di Sassari, l’associazione Nati per Leggere e il Sistema Bibliotecario Coros Figulinas. Interverrà in seguito Mery Tanda, dell’associazione Save the Children di Sassari che farà una relazione dal titolo “Il sostegno alla famiglia nel percorso di cura del neonato prematuro”.
La sera del 17 novembre, la celebrazione raggiungerà il suo culmine con l’illuminazione in viola di Palazzo Bompiani e Palazzo Ducale. La direttrice della Neonatologia ha sottolineato il significato di questo gesto, affermando: “L’illuminazione viola del Palazzo Bompiani non è solo un atto simbolico, ma un invito potente a tutta la comunità, affinché si senta parte di questa rete di cura e vicina ai neonati prematuri e alle loro famiglie.”





