A Sant’Orsola si infiamma la protesta, manca anche l’illuminazione

A Sant'Orsola si infiamma la protesta, manca anche l'illuminazione

Le proteste nel quartiere di Sant’Orsola a Sassari.

Sant’Orsola un quartiere in attesa. Non è un titolo di un libro, tanto meno il titolo di una nuova soap opera di prossima uscita, ma è la pura e semplice realtà che da diversi anni vivono i quasi settemila residenti del quartiere alla periferia di Sassari. Nei giorni scorsi si è tenuta nel salone parrocchiale della chiesa un’assemblea popolare dove gli abitanti hanno potuto segnalare e discutere dei tanti problemi che ci sono non solo nelle vie ma anche nelle strutture stradali e da oltre dieci anni persistono nel quartiere. Assemblea è stata organizzata dal presidente del comitato di Sant’Orsola Francesco Piras che ha illustrato i vari problemi del rione ed anche le opere che grazie all’apporto dei residenti si sono potute realizzare.

Le parole del presidente.

“Il nostro quartiere – afferma Piras – è in perenne attesa di eventuali attenzioni ed interventi da parte dell’amministrazione comunale. Tornando indietro nel tempo l’ultimo intervento è di sei anni fa e riguardava la sistemazione della piazza adiacente la chiesa di Sant’Orsola. Nel progetto erano disponibili 120.000 euro, conclusi i lavori la piazza però era priva di alberature ed era in-conclusa in molte parti. Della somma iniziale avanzavano 40.000 euro che siamo riusciti grazie anche all’assessore Simone Campus ad utilizzare per il verde della piazza stessa”. Gli ultimi due interventi che gli abitanti ricordano sono: un progetto europeo per drenare il centro della piazza, venne eliminato il vecchio manto e creato un sistema di drenaggio con delle grandi vasche interrate per raccogliere l’acqua per l’irrigazione, ironia della sorte il sistema dopo oltre un anno non è ancora attivo. Ed inoltre sono state messe in sicurezza le aree parcheggio laterali e alcune aiuole, asfaltando anche il congiungimento con via Mirian Riccio che scende verso le ville della vecchia zona residenziale del quartiere. Detto di queste due buone notizie si torna alla “normalità”.

Disagi persistenti.

Nella piazza è assente tutto il sistema di illuminazione e gli arredi programmati sei anni fa. Il vecchio detto “chi fa da se fa per tre”, calza perfettamente ai residenti del quartiere, che sfoderata la loro riconosciuta buona volontà si sono messi all’opera per cercare di migliorare la vita soprattutto dei giovani del rione. “Con non poche difficoltà – conclude Piras – abbiamo individuato una grande area completamente abbandonata da anni dove c’era un vecchio campo da tennis in disuso, siamo intervenuti ripulendo tutto, di seguito abbiamo trovato circa 1500 euro, denaro con il quale si è rifatto tutto l’asfalto del campetto, acquistata la recensione ed infine sistemato le due porte così adesso i nostri ragazzi hanno un campo di calcetto”.

Pensare positivo sempre.

Vogliamo chiudere il nostro viaggio nel rione di Sant’Orsola con una nota positiva, l’area dove c’è il campo di calcetto chiamata area della grande quercia (per la presenza di una quercia secolare “Roverella“), è stata oggetto di un progetto europeo denominato “Adapter“, che serviva per il drenaggio di alcune parti della zona, togliendo il vecchio asfalto non drenante, rendendo tutto molto più fruibile. L’area è stata resa più bella ed accogliente con il posizionamento di diverse panchine di legno, dove giovani e meno giovani si incontrano per scambiarsi opinioni, sogni e progetti futuri.

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