Una morte per aneurisma e la richiesta dicondanna per 6 medici di Sassari.
Nessun cambio di rotta da parte della Procura nel processo per la morte di Carlo Dessole, pensionato di 73 anni deceduto per aneurisma nel marzo del 2018 all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari. Durante l’udienza, il pubblico ministero ha confermato le richieste formulate un anno fa: sei condanne e tre assoluzioni per i medici imputati di omicidio colposo. Le nuove perizie, disposte dal giudice lo scorso ottobre e acquisite nell’ambito dell’istruttoria, non hanno modificato la ricostruzione dell’accusa.
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Il fatto.
La vicenda nasce da un intervento chirurgico che, secondo l’accusa, sarebbe stato rinviato oltre il necessario. Dessole era arrivato in pronto soccorso con richiesta di ricovero urgente nel reparto di chirurgia vascolare. Dopo l’ingresso in ospedale, l’intervento per la sistemazione di uno stent coronarico venne eseguito solo otto giorni più tardi. L’uomo morì 24 ore dopo l’operazione, a causa della rottura di un aneurisma.
L’accusa.
Secondo la Procura, il decesso fu conseguenza di un atteggiamento troppo attendista da parte dell’equipe medica. Le linee guida, ha sottolineato il pubblico ministero, imponevano un trattamento immediato in caso di aneurisma diagnosticato. Una delle consulenze disposte dal giudice, però, ha sostenuto che le condizioni emodinamiche del paziente non consentivano un intervento immediato e che non si registrarono ritardi.
Il direttore del Dipartimento chirurgico Alberto Porcu ha ribadito che la TAC venne eseguita rapidamente, i medici reperibili raggiunsero in tempi record l’ospedale e il paziente fu subito portato in sala operatoria. Inizialmente, l’intervento era stato programmato per il 13 marzo come procedura elettiva, ma la situazione si aggravò improvvisamente l’11 marzo, rendendolo urgente. In quella circostanza, tutti i sanitari reperibili si attivarono tempestivamente.
Nell’udienza, è emerso anche che la moglie e i figli di Dessole hanno revocato la costituzione di parte civile.
A intervenire in aula sono stati anche i difensori degli imputati, che hanno chiesto nuovamente l’assoluzione per i loro assistiti, sostenendo con documentazione scientifica l’assenza di responsabilità. Tra le posizioni discusse, quella di Pier Luigi Tilocca. Medico di Sassari che per primo prestò assistenza al paziente poi morto per aneurisma, per il quale la Procura ha chiesto l’assoluzione con formula piena. Analoga richiesta è stata avanzata per Salvatore Dettori e per Gianfranco Fadda, ex primario dell’ospedale San Francesco di Nuoro, chiamato a sostituire il collega di Sassari.
Il pubblico ministero ha invece confermato la richiesta di condanna, con applicazione della pena minima, per 6 medici. La prossima udienza, fissata per il 26 giugno, sarà dedicata alle repliche e alla sentenza.