Il sit-in per la pace in Palestina si terrà a Sassari.
Muovendo ancora una volta l’attenzione pubblica verso il tema della pace, le associazioni pacifiste di Sassari e provincia annunciano una nuova iniziativa rivolta alla cittadinanza, invitata a riunirsi in piazza per chiedere una soluzione giusta al conflitto in Palestina e la cessazione di tutte le guerre. La mobilitazione si svolgerà domenica 16 novembre alle 19 in piazza d’Italia, con l’obiettivo di mantenere vivo un dibattito che, secondo gli organizzatori, rischia di essere soffocato da un crescente disinteresse mediatico.
Secondo gli organizzatori, “con l’interruzione della fase più acuta del genocidio i riflettori sembrano essersi spenti sulla Palestina ma la situazione a Gaza non è migliorata: nel corso di quella che viene definita tregua centinaia di persone sono state uccise mentre la popolazione continua a rimanere in un territorio ridotto a macerie, privo di ospedali, cibo e acqua pulita. Intanto, nel silenzio dei media, la Cisgiordania è sottoposta sempre più alla violenza dei coloni, con aggressioni, omicidi, distruzioni di case e mezzi di sostentamento. I dirigenti israeliani dichiarano di voler impedire la nascita di qualsiasi stato palestinese, dichiarano esplicitamente l’intenzione di annettere la Cisgiordania e sembrano negare persino l’esistenza stessa dei palestinesi. Lo stesso presunto piano di pace non prevede nessuna rappresentanza del popolo palestinese al tavolo decisionale. Tutto ciò con il totale appoggio degli Stati Uniti e dei governi occidentali compreso il nostro. Ancora una volta chiediamo perciò che si rompa il silenzio”.
Durante il sit-in è previsto un aggiornamento sulla situazione a Gaza e in Cisgiordania, accompagnato da approfondimenti su altri conflitti come quelli in Sudan e in Congo, conflitti che gli attivisti ritengono collegati, per dinamiche e responsabilità geopolitiche, alla tragedia palestinese. Gli organizzatori ribadiscono che continueranno a sollecitare una mobilitazione internazionale per portare soccorso immediato alla popolazione di Gaza e rilanciano la richiesta al Governo italiano di interrompere ogni forma di collaborazione con quello israeliano, insistendo sul pieno riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.
La manifestazione prevede brevi interventi, letture di testimonianze e poesie, oltre a momenti di raccoglimento. Come nelle precedenti iniziative, il rumore delle pentole sbattute accompagnerà a più riprese il presidio, con la volontà di evocare, dicono gli organizzatori, da un lato “il fragore delle bombe” e dall’altro la fame che colpisce soprattutto i bambini della Striscia. Sarà inoltre possibile partecipare a una raccolta fondi destinata a Gaza. I promotori invitano i cittadini a prendere parte all’iniziativa portando pentole, mestoli, fischietti, sirene e qualunque oggetto capace di amplificare la protesta sonora.





