I disagi a Palmadula.
A Palmadula le poste sono un ricordo. Che risale al 23 giugno del 2020, quando il fabbricato che ne ospitava l’ufficio in piazza dell’Assunta, insieme all’anagrafe e all’ambulatorio, crollò su se stesso.
Quasi 7 mesi di disagi per gli abitanti della borgata che ora, esasperati, alzano i decibel della protesta. “Siamo costretti – dichiara Alessandro Colombino, presidente della municipalità della Nurra – ad andare a Santa Maria La Palma per qualsiasi operazione. Ma lo sportello è aperto solo due volte a settimana”.
Per rimettere in sicurezza l’ufficio di Palmadula servono i soldi del Comune di Sassari. “A novembre – continua Colombino – ci sono stati promessi dall’assessore ai Lavori Pubblici Meazza 150mila euro provenienti dalle risorse della rete metropolitana”. Ma l’iter burocratico è lungo, così, nel frattempo, si era trovata una soluzione tampone: l’ufficio mobile delle poste. E qui dal danno si passa alla beffa. Il camper, presentatosi a gennaio in piazza, è rimasto pochi giorni, sempre inattivo, per poi sparire il 13. “Un fatto grave”, denuncia Enrico Sini, consigliere comunale col gruppo ‘Sassari e’, ieri autore di una segnalazione al sindaco sulla questione.
Campus non ha usato mezzi termini: “Abbiamo dato a Poste Italiane, un ente privato che già non pagava l’affitto per l’ufficio da anni, l’uso gratis del suolo pubblico e degli allacci senza avere nulla in cambio. Hanno dimostrato di non meritare nulla”.
Si spera adesso nell’apertura del cantiere. “La fase di progettazione è conclusa. Dopo la verifica degli uffici ci sarà l’affidamento – spiega Sini – . Non prima di febbraio quindi, sperando che anche la futura impresa destinataria dell’appalto non crolli, magari per un fallimento, come talvolta accade in Italia, specie negli ultimi tempi”.