Il Polo universitario penitenziario di Sassari cresce: superati i 60 iscritti

Superati per la prima volta i 60 iscritti.

Il Polo Universitario Penitenziario dell’Università di Sassari (PUP) supera per la prima volta i 60 studenti iscritti. “Un traguardo che conferma e rafforza quanto già ottenuto negli scorsi anni, in cui siamo passati dai 40 ai 50 studenti – afferma Emmanuele Farris, delegato del Rettore per il PUP – “Dei nostri 66 studenti, ben 35 sono nuovi immatricolati. Per la prima volta siamo presenti contemporaneamente in 5 istituti penitenziari sardi (Alghero, Nuoro, Oristano, Sassari e Tempio) e in 5 istituti peninsulari (Cuneo, Regina Coeli, Rossano Calabro, Sulmona e Tolmezzo), dove abbiamo studenti in tutti i circuiti di detenzione, dalla media sicurezza al 41bis. I nostri studenti in regime di detenzione studiano in 15 corsi di laurea diversi, afferenti ai dipartimenti di Agraria, Scienze Economiche e Aziendali, Giurisprudenza, Storia Scienze dell’Uomo e della Formazione e Scienze Umanistiche e Sociali”.

Ma l’alto numero di studenti, costantemente in crescita negli ultimi 5 anni, la loro distribuzione geografica in Sardegna e sulla Penisola, e l’eterogeneità dei circuiti detentivi, pongono notevoli problemi gestionali. Come affrontare questa domanda crescente, e come dare risposte adeguate a utenti così differenti e talvolta così lontani dalla sede universitaria? “La qualità si costruisce anno dopo anno – spiega il professore Farris – Noi stiamo investendo su tre assi principali: il rafforzamento del partenariato istituzionale; l’incremento delle risorse umane; l’introduzione di servizi informatici negli istituti in cui operiamo”.

Il modello PUP si basa su un partenariato istituzionale diffuso, costantemente arricchito e rinforzato. “Al centro vi è l’intesa tra Università e Amministrazione Penitenziaria, con la quale abbiamo stabilito negli anni un’interazione davvero proficua e stimolante, un bel modello, a nostro modo di vedere, di collaborazione tra istituzioni ed efficientamento della macchina amministrativa statale – prosegue Farris – In particolare con il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di Cagliari, oltre ad un Protocollo d’Intesa del 2014, che sarà rinnovato e implementato nei prossimi mesi, abbiamo convergenza di vedute e di intenti, pur nel rispetto dei diversi ruoli. Contemporaneamente, data la nostra presenza in molti istituti penitenziari peninsulari, e soprattutto perché siamo il PUP italiano con il più alto numero di studenti detenuti in Alta Sicurezza e regime 41bis, abbiamo un dialogo costante e molto positivo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma. A queste partnership che possiamo definire strutturali, se ne aggiungono altre essenziali per la riuscita del progetto, con il Tribunale di Sorveglianza di Sassari, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e il nostro Ente per il Diritto allo Studio Universitario, ERSU Sassari – partner fondamentale di questo progetto – che da anni eroga fondi per l’acquisto di libri di testo destinati agli studenti detenuti”.

I detenuti che vogliono intraprendere un percorso di studi universitari manifestano il bisogno di un’interazione diretta con il personale universitario. L’Università di Sassari anche quest’anno ha garantito da parte di docenti e amministrativi dell’ateneo tre servizi avviati lo scorso anno: l’Orientamento per diplomati nel mese di luglio 2019, il supporto amministrativo per le iscrizioni in carcere nei mesi di ottobre e novembre 2019, l’accoglienza in ingresso dei nuovi studenti nei mesi di dicembre 2019 e gennaio 2020. Un’azione capillare che ha visto l’adesione di un numero elevato di docenti (15 referenti dei dipartimenti e dei corsi di laurea) e di personale amministrativo dell’Università (16 unità).

Ma la vera novità rispetto allo scorso anno è l’attivazione, a partire da luglio 2019, della Segreteria del PUP: si tratta di un servizio importantissimo per supportare gli studenti detenuti nella gestione della propria carriera universitaria, reso possibile dall’utilizzo delle risorse derivanti dal fondo premiale da 220.000 euro ricevuto (unico ateneo in Italia) nel 2018 dal MIUR.

Su questo fondo, dopo le 23 posizioni per tutor bandite lo scorso anno, che hanno permesso di erogare complessivamente 1700 ore di tutoraggio a 34 studenti, quest’anno si replica con un nuovo bando per 17 tutor (33 studenti beneficiari per un totale di 1542 ore), con scadenza il 20 gennaio alle 13.00, pubblicato sul sito dell’Università di Sassari.

Per il Rettore Massimo Carpinelli, “il Polo Universitario Penitenziario è un presidio di inclusività, che l’Università di Sassari intende implementare anche in futuro, in un’ottica di miglioramento continuo delle proprie politiche di apertura e radicamento territoriale, destinate ad utenze con esigenze specifiche, tra le quali appunto gli studenti in regime di detenzione. Il PUP è anche uno strumento per potenziare le sinergie con gli altri 30 atenei italiani che realizzano attività didattica in ambito penitenziario, riuniti da aprile 2018 nella Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari (CNUPP), in cui il nostro Ateneo ha un ruolo di coordinamento, facendo parte insieme a Torino, Pisa, Padova e Napoli Federico II del direttivo nazionale in carica”. Prossimamente, il Polo universitario penitenziario dell’Università di Sassari si impegnerà per la realizzazione di aule didattiche nei penitenziari e l’introduzione di servizi informatici.

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