Un 57enne di Sassari sotto accusa: avrebbe maltrattato e abusato sessualmente della anziana zia.
È accusato di aver maltrattato e abusato sessualmente della zia di 84 anni in un paese della provincia di Sassari. Per questo, il pubblico ministero ha chiesto una condanna a cinque anni di reclusione nei confronti di un uomo di 57 anni, comparso davanti al collegio del Tribunale di Sassari.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’uomo – nominato amministratore di sostegno dell’anziana – avrebbe approfittato delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della donna. Arrivando a gesti particolarmente gravi: la Procura contesta infatti i reati di violenza sessuale, maltrattamenti e peculato.
Le gravi accuse.
La vicenda ha avuto origine dalla denuncia dell’84enne, che aveva raccontato di essere stata palpeggiata in più occasioni. Dichiarazioni che avevano dato avvio all’indagine, culminata nel processo in corso.
Oltre agli abusi fisici, la donna avrebbe subito una lunga serie di soprusi. L’imputato – secondo la ricostruzione degli inquirenti – le avrebbe impedito di accedere liberamente ad alcune stanze della casa, come la cucina, per non essere disturbato durante la visione della televisione. In altre occasioni, l’avrebbe minacciata di prenderla a calci, rendendole difficile ogni movimento all’interno dell’abitazione.
Sempre secondo l’accusa, durante le assenze dell’uomo per motivi di lavoro, la zia veniva lasciata da sola, senza riscaldamento, senza cibo, senza telefono e senza acqua corrente. Una situazione estrema, tanto che l’anziana sarebbe stata costretta a espletare i propri bisogni fisiologici in sacchetti di plastica da gettare poi nel giardino. L’imputato avrebbe cucinato solo per sé e, in più occasioni, rimproverato la donna per il suo consumo di cibo e bevande.
In qualità di amministratore di sostegno, il 57enne aveva accesso al patrimonio della zia. La Procura lo accusa di essersi appropriato indebitamente del denaro dell’anziana, utilizzandolo per spese estranee alle sue esigenze, come interventi da meccanici, gommisti o acquisti di gioielli.
Le testimonianze.
Nel corso del dibattimento, sono stati sentiti diversi testimoni, tra cui un’assistente sociale che aveva seguito la situazione da vicino. La donna aveva confermato i frequenti litigi tra i due, precisando che la zia si lamentava del comportamento del nipote, accusandolo di maltrattamenti e di non lasciarle gestire le proprie finanze. Tuttavia, alcune parti del racconto sono risultate contraddittorie: l’anziana avrebbe infatti deciso, proprio durante l’amministrazione del nipote, di effettuare lavori importanti in casa, che prima versava in condizioni fatiscenti.
Anche una vicina di casa ha testimoniato. Aveva raccolto le confidenze dell’anziana, che si diceva esasperata per i modi bruschi del nipote e per il mancato accesso al proprio denaro. Tuttavia, la testimone non avrebbe mai assistito direttamente ad episodi di maltrattamento.
L’imputato respinge tutte le accuse e sostiene di essersi sempre preso cura della zia, negando qualsiasi forma di violenza o abuso. Come scrive La Nuova Sardegna, la prossima udienza, dedicata alle repliche, è fissata per il 22 maggio.