L’Aou di Sassari risponde al sindacato spiegando le azioni messe in pratica contro il sovraffollamento dell’ospedale.
L’Aou di Sassari rispedisce al mittente le accuse della rappresentante sindacale del Nursind, Fausta Pileri.
“È particolarmente strano che il sindacato degli infermieri si sia accorto soltanto oggi del problema delle barelle – commentano stupiti i vertici di Aou -. Questo è un fenomeno che ormai da tempo riguarda tutti i reparti di Medicina degli ospedali di Italia – prosegue la direzione strategica di viale San Pietro – e che sta interessando anche altri reparti. La rappresentante del Nursind dovrebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere di essere stata ricevuta dalla direzione strategica ben due volte nelle ultime settimane, e una di queste proprio nella giornata di ieri – affermano i vertici – durante l’incontro dedicato all’accordo per le progressioni economiche orizzontali. Incontro durante il quale non sono emerse altro se non generiche contestazioni“.
Ulteriori precisazioni arrivano dal direttore sanitario, dottor Franco Bandiera. EInoltre, in un incontro precedente la rappresentante sindacale è stata invitata a proporre soluzioni ai sovraffollamenti dei reparti di Medicina, in un’ottica di fattiva collaborazione con la direzione. La sindacalista, oltre a essersi impegnata a presentare un piano riorganizzativo – siamo ancora in attesa di riceverlo – ha suggerito una generica chiusura dei reparti chirurgici per utilizzare gli infermieri nei reparti internistici. Una soluzione quest’ultima non certo praticabile, è stato fatto notare, perché andrebbe ad accrescere le liste d’attesa degli interventi chirurgici, con sicure ricadute negative per i pazienti oncologici che vedrebbero ulteriormente aggravata la loro condizione”.
“Da parte nostra – prosegue Franco Bandiera -, anche in considerazione che venti posti letto ordinari delle Malattie infettive sono stati dedicati al Covid, abbiamo attivato il day hospital internistico nella Clinica Medica, così da alleggerire i reparti delle Medicine. E’ allo studio, poi, l’attivazione di una serie di percorsi veloci, cosiddetti fast track, per patologie meno complesse così da evitare nel Pronto soccorso il sovraffollamento. Quest’ultimo è legato alla crescente centralizzazione di pazienti da ospedali quali Nuoro, Oristano, Olbia, Lanusei, ma anche Ozieri e Alghero per la carenza di personale o la chiusura di 18 posti letto della Lungodegenza di Ittiri. Le nostre strutture, così, si trovano a svolgere non soltanto il ruolo tipico di un ospedale Hub ma anche quello di presidi Spoke, assicurando una copertura che va ben oltre la competenza territoriale”.
E se la direzione strategica ha più volte sottolineato la necessità di decentralizzare i casi di patologie a minore complessità negli ospedali periferici, un altro problema è dato dai casi di dimissioni difficili. “E’ un crescente problema che registriamo nei reparti internistici, nei pazienti post acuti con problematiche sociali di difficile soluzione, che dovrebbero trovare sistemazione in Lungodegenze, Rsa o assistenza con Adi”.
Un intervento la direzione lo dedica anche alla questione del personale. “Troviamo questo attacco scomposto del Nursind fuori luogo – sottolinea la direzione strategica – oltre che lontano dai tempi, privo di una corretta visione. Basti pensare che l’Azienda a più riprese si è adoperata per assumere personale infermieristico, anche con la stabilizzazione e avviando le procedure per stabilizzarlo – le ultime si concluderanno a fine mese”.
“Di recente, poi – fa notare il direttore amministrativo, la dottoressa Rosa Maria Bellu -, nelle more della conclusione del concorso unificato regionale, con capofila l’Arnas Brotzu di Cagliari, sono stati assunti infermieri con contratto di lavoro interinale, per colmare le urgenti carenze di personale. Si tratta, peraltro, di giovani neolaureati che, nel primo periodo, saranno affiancati dai loro colleghi per svolgere al meglio l’attività del reparto a cui verranno assegnati”.
Per quanto riguarda infine la possibilità di perdere alcuni fondi, il direttore amministrativo rassicura: “Non abbiamo fondi in scadenza – afferma Rosa Maria Bellu – e con quelli a disposizione abbiamo avviato progetti di prestazioni aggiuntive in diversi ambiti, per colmare le carenze di personale”.
“Da parte nostra – chiude il commissario dell’Aou Antonio Lorenzo Spano -, come abbiamo fatto in tutto questo periodo, restiamo sempre a disposizione delle organizzazioni sindacali per un confronto aperto e fattivo su questo tema specifico, così come su tutte le criticità che possono riguardare la nostra azienda”.