Lo scrittore sassarese Mangione e il gioco di parole del suo libro

Il libro di Vincenzo Mangione.

Nell’ambito della rassegna “Maggio dei libri” organizzato dall’associazione “Ma…donne” è stato presentato alla Fondazione di Sardegna, la sera del 24 maggio a Sassari, il libro “scrivo come mangio” di Vincenzo Mangione. Il libro è una sorta di diario di bordo di un viaggio attraverso tre decenni di pensieri, sensazioni e riflessioni, raccolti in quattro distinti contenitori che riflettono le diverse testate che hanno ospitato le parole dell’autore nel corso degli anni.

Nella prima sezione, intitolata “Antipasti“, l’autore attinge dai suoi scritti presenti nel suo blog “entelechia”, offrendo un assaggio delle sue riflessioni più interiori esplorando temi che riflettono la sua visione filosofica e personale sul mondo. La seconda sezione, denominata “Primi piatti”, raccoglie articoli pubblicati sul settimanale diocesano “Libertà”. Qui l’autore affronta principalmente argomenti legati alla fede, alla spiritualità. Il terzo contenitore, “Secondi piatti“, contiene contributi originariamente pubblicati sul blog “pAintus” focalizzandosi sulla comunicazione creativa e esplorando il mondo dell’arte, della cultura e dell’innovazione. La quarta sezione “Caffè e digestivi” include articoli pubblicati sul settimanale “Il Caffè”, affrontando tematiche di attualità, letteratura e cultura, con uno sguardo critico e riflessivo.
Infine, l’autore arricchisce la raccolta con quattordici brevi racconti che costituiscono l’ultimo contenitore denominato “dolci della casa”. Queste storie offrono un’ulteriore prospettiva sulla sua esperienza e sulla sua narrazione, con un tocco di creatività e immaginazione.

Il titolo “scrivo come mangio” è un calembour che riflette l’irrefrenabile passione dell’autore per la scrittura collegandola in modo ironico al suo cognome. E così i capitoli del libro sono denominati in modo coerente con il titolo strutturati come il menù di ristorante invitando il lettore a gustare le sue parole con la stessa curiosità e piacere con cui si gusta un buon pasto aggiungendo un elemento di originalità e familiarità alla struttura della raccolta.

Ogni articolo, come suggerisce il sottotitolo, nasconde una parte dell’autore che si svela solo a chi è disposto a leggere tra le righe, andando oltre i margini del testo. Nel volume “scrivo come mangio” presentato al pubblico, troviamo una selezione dei suoi pensieri e riflessioni, colti nel corso di tre decenni.

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