Siccità, arrivano 1,6 milioni di metri cubi per le campagne della Nurra

Nurra

Il piano per salvare la Nurra dalla siccità.

Nonostante la maggior parte dei consorzi di bonifica della Sardegna sia a piena irrigazione, la Nurra risulta tra i territori più colpiti dalla siccità. Dopo una fase iniziale in cui l’area agricola non disponeva di alcuna risorsa, la Regione ha assegnato al comprensorio 1,6 milioni di metri cubi d’acqua, a fronte dei 20 Mm³ dell’anno precedente. A questa assegnazione si aggiunge la possibilità di attingere anche dal potabilizzatore di Sassari come fonte supplementare.

LEGGI ANCHE: Emergenza siccità nel Nord Sardegna: crisi dalla Nurra alla Gallura

Situazione critica nella Valle dei Giunchi.

Ben più critica la situazione della Valle dei Giunchi, inclusa nel sistema nordoccidentale: per il 2025, questo comprensorio resterà completamente privo di risorsa irrigua. È quanto emerge dalle recenti assegnazioni idriche approvate con una delibera proposta dalla presidente della Regione, Alessandra Todde. Il piano rientra nella ripartizione delle risorse del Sistema Idrico Multisettoriale Regionale e recepisce le decisioni del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna.

Per l’annualità 2025, le suddivisioni previste comprendono oltre 200 milioni di metri cubi destinati all’uso potabile, 22,6 Mm³ per il settore industriale e 415 Mm³ per quello agricolo. Grazie ad alcuni interventi mirati, il comprensorio della Sardegna meridionale potrà contare su una stagione irrigua garantita. In particolare, saranno vincolati 50 Mm³ dalla diga Cantoniera: mantenendo attivi i sistemi di sollevamento, si potranno trasferire volumi utili all’area agricola del Cagliaritano. Inoltre, 6 Mm³ della diga del Cixerri verranno convogliati al potabilizzatore di Punta Gennarta, mentre un altro milione di metri cubi proveniente dal Nuraghe Arrubiu sarà trasferito verso la diga di Isili.

Il maggior quantitativo di risorsa vincolata, pari a 22 Mm³, riguarderà invece il sistema Temo-Cuga, che servirà a tamponare i disservizi previsti negli acquedotti Cogninas 1 e 2, a beneficio delle aree di Sassari e Alghero. Infine, sulla diga dell’Alto Flumendosa saranno vincolati 3,7 Mm³ destinati al fabbisogno potabile dell’Ogliastra.

L’obiettivo della Regione.

La presidente Alessandra Todde ha sottolineato che la Sardegna si trova di fronte a una situazione idrica sempre più critica, aggravata dai cambiamenti climatici e da anni di incuria nei confronti del sistema di gestione delle acque. Ha dichiarato che l’attuale Giunta regionale sta facendo tutto il possibile per affrontare i problemi, anche se alcuni interventi, come i lavori sul Coghinas, potranno causare disagi. Ha ribadito l’impegno della Giunta a farsi carico della situazione, consapevole della necessità di interventi urgenti per l’immediato, ma anche di soluzioni strutturali in vista delle sfide future poste dal clima.

Todde ha infine spiegato che l’obiettivo dell’amministrazione è riportare ordine nella gestione delle risorse idriche, rilevando la presenza di criticità a macchia di leopardo all’interno dei consorzi. Ha evidenziato come, a causa di problemi tecnici e gestionali, manchi una piena consapevolezza dei reali consumi idrici. Una situazione che, secondo la presidente, non è più tollerabile, considerando che l’acqua è ormai una risorsa preziosissima, da preservare fino all’ultima goccia.

Condividi l'articolo