Sassari si veste di solidarietà, la raccolta di Sa Domo de Totus

Sa Domo de Totus

La raccolta di Sa Domo de Totus a Sassari.

Ormai è un appuntamento atteso da interi quartieri di Sassari. Da mercoledì 18 giugno torna infatti il consueto appuntamento del programma mutualistico di Sa Domo de Totus, l’attesissimo Clothes Sharing. Nel cuore di Sant’Apollinare, a due passi dal Duomo, il cancelletto dell’associazione sita in via Frigaglia 14 b, si spalancherà alla solidarietà e al mutuo-aiuto.

Da ormai sei anni l’associazione promuove la raccolta e la distribuzione gratuita di abiti nuovi o usati, ma sempre in ottime condizioni. La filosofia è semplice e potente: «porta ciò che non usi più, prendi ciò che ti serve. Tutto senza scambio di denaro, solo sulla base del mutuo soccorso popolare».

La sede di via Frigaglia è ormai diventata un punto di riferimento per molti: “Ogni volta sono centinaia le persone che passano dalla nostra sede per ricevere uno o due cambi ben selezionati – racconta Rosalba Pisanu, responsabile del gruppo mutualismo dell’associazione -. La nostra scelta è quella di distribuire solo capi in perfette condizioni. Pensiamo che vestirsi con cura debba essere un diritto accessibile a tutti, indipendentemente dalla propria situazione economica”.

Il funzionamento dell’iniziativa è semplice: chi desidera cimentarsi nell’attività di volontariato può contattare i numeri 338/2154200 e 340/4125486. Per donare indumenti estivi e biancheria di qualsiasi taglia, invece si potrà direttamente recarsi il 18, 19, 20 giugno dalle 16 alle 20, presso la sede di via Frigaglia, dalle 16 alle 20. La distribuzione invece avverrà sabato 21 e domenica 22 giugno, la mattina dalle 10 alle 13, la sera dalle 16 alle 20.

Ma l’associazione vuole inviare anche un chiaro messaggio di opposizione al riarmo e all’economia di guerra che sta mettendo a dura prova l’economia di molte famiglie: “Il nostro obiettivo è dare un segnale concreto a una comunità colpita dal carovita – spiega Fabrizio Cossu, presidente dell’associazione -. L’incremento delle spese militari e l’adesione a scelte politiche belliciste imposte dalla Nato stanno impoverendo ulteriormente una società già segnata da precarietà e crisi continue. Non pretendiamo di risolvere questi problemi, ma vogliamo mostrare che un’altra strada è possibile: quella delle reti solidali, della condivisione e del mutuo sostegno”.

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