Nuovi defibrillatori a Sorso.
Investire sulla prevenzione è l’obiettivo dell’amministrazione comunale di Sorso, che ha aderito al progetto “Sorso nel cuore” in collaborazione con il Soccorso Sant’Anna. Dall’installazione dei defibrillatori ai corsi blsd gratuiti, che si terranno il prossimo 7 e 8 maggio. Tutte le scuole, le strutture sportive comunali e private hanno già i defibrillatori. Inclusa la polizia locale, che ne ha uno in macchina. Un servizio aggiuntivo sarà quello del quad che girerà in spiaggia, pronto ad intervenire nel caso si presentasse l’occasione.
“Il prossimo 13 maggio verranno installati altri 2 defibrillatori, che affiancheranno quelli già presenti nel territorio – ha esordito l’assessore Fabio Idini -. Ne abbiamo già 3: uno è presente in via Cottoni, nei pressi del bar Il Gusto, l’altro in piazza San Pantaleo, sulla facciata del Banco di Sardegna e l’altro alla Marina di Sorso, al ristorante Camboni. Intendiamo fare rete implementando gli esistenti con i nuovi apparecchi che verranno installati nei nuovi giardini pubblici di via Marina e a Porchile“.
In tempo medio per salvare una vita è di 10 minuti, dall’arresto cardiaco alla morte cerebrale. E ogni minuti che passa diminuisce la percentuale di successo, rischiando di diventare fatale per il paziente. “Avere persone formate che sappiano utilizzati questo tipo di macchinari è importante – ha ripreso il vice sindaco, Federico Basciu -. Portiamo avanti l’iniziativa con grande interesse, non solo per il centro urbano, ma anche fascia nella fascia costiera”.
L’iniziativa è stata sposata appieno anche da Paolo Azzena, che ha rappresentato l’associazione Soccorso Sant’Anna: “Arriviamo a Sorso dopo 5 anni di servizio nella zona costiera. In diversi casi siamo intervenuti con i defibrillatori per salvare la vita a quanti si trovavano in arresto cardiaco, negli ultimi 3 mesi ben 10 volte“.
Sorso, al momento, ha una sola base di soccorso. Troppo poco per un territorio molto vasto, nella quale ricadono diverse decine di chilometri di fascia costiera. “Il problema dell’arresto cardiaco è di tutti, a morire sono quasi sempre persone sane – ha concluso Salvatore Morittu, soccorritore professionista e istruttore blsd -. Le cause sono in fase di studio, ma pare sia stato scoperto un gene che predispone l’insorgenza del fenomeno. Va ricordato che, quando le persone si salvano, è merito in gran parte di chi sa usare il defibrillatore“.