Il contropiede nel mondo del calcio come stile di gioco: cosa significa e come applicarlo al meglio
Presente il tiki taka, il possesso palla continuo e tutti i giocatori nella metà campo avversaria? Ecco il contropiede è l’esatto opposto.
Nel calcio, poche situazioni sanno emozionare quanto un contropiede ben orchestrato: difesa bassa ed arroccata, pochi tocchi, corsa in verticale e porta avversaria che si avvicina rapidamente. Il contropiede non è solo una soluzione tattica, ma un’arte che unisce velocità, intelligenza e coordinazione. Giocare in ripartenza significa sfruttare al massimo gli spazi lasciati liberi dall’avversario e colpirlo quando è più vulnerabile.
Cos’è il contropiede
Il contropiede è un’azione offensiva rapida e con pochi tocchi che nasce dopo aver recuperato il pallone nella propria metà campo. L’obiettivo è attaccare subito, prima che l’avversario abbia il tempo di riorganizzare la difesa. È un’arma tipica delle squadre che attendono l’avversario nella propria metà campo e poi ripartono in velocità, sfruttando la profondità e l’imprevedibilità.
Il concetto chiave è la transizione rapida: dal momento del recupero palla, ogni secondo guadagnato aumenta le probabilità di trovare spazi e concludere a rete.
È una pratica che può esser utilizzata per scelta, nel senso che con determinati giocatori è meglio attendere bassi i propri avversari e poi ripartire velocemente sulle fasce con le proprie frecce offensive. Ma anche per necessità: la mancanza di giocatori veloci a disposizione o semplicemente l’inferiorità di valori in campo possono portare una squadra a difendersi ed attendere la propria chance in contropiede.
Gli elementi fondamentali del contropiede
Un contropiede efficace si basa su alcuni principi tattici ben precisi.
Innanzitutto un recupero palla intelligente: spesso nasce da un intercetto, un raddoppio o un contrasto vinto in zone centrali. Poi la verticalità immediata: il primo passaggio deve essere veloce e orientato verso la porta avversaria.
Quindi servono movimenti coordinati: attaccanti e centrocampisti devono muoversi in sincronia, creando linee di passaggio e sfruttando gli spazi. E infine ovviamente, velocità d’esecuzione e lucidità sotto porta: serve corsa per battere la difesa avversaria, ma anche freddezza per scegliere la giocata giusta sotto pressione.
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Efficacia e rischi del contropiede
Il contropiede funziona perché coglie la difesa avversaria impreparata. Le squadre che attaccano con molti uomini spesso lasciano spazi alle spalle della linea difensiva. In quei momenti, basta un lancio preciso o un’accelerazione per trasformare una situazione di difesa in un’occasione da gol. Inoltre, il contropiede valorizza le qualità di alcuni giocatori: attaccanti veloci, centrocampisti capaci di effettuare lanci lunghi e difensori bravi nell’anticipo.
Nonostante la sua efficacia, il contropiede comporta anche rischi. Una squadra che gioca di rimessa tende a lasciare il possesso all’avversario e deve difendere a lungo. Se non riesce a ripartire con qualità, rischia di restare schiacciata nella propria metà campo e prima o poi il gol si subisce. Inoltre, richiede grande disciplina tattica: basta una pressione mal gestita o un errore in uscita per concedere occasioni pericolose.





