La regola del fuorigioco: cos’è e come funziona

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Il fuorigioco nel gioco del calcio: tutto quello che c’è da sapere per conoscere la regola alla perfezione

Tra tutte le regole del calcio, quella del fuorigioco è probabilmente la più discussa e famosa, come si può intuire leggendo gli approfondimenti su https://www.rtbet-italia.com/. Tra chi la ama e chi la odia, è uno dei principi più importanti che bisogna comprendere quando si sta guardando una partita di calcio. Subito dopo il gol, l’area di rigore e le linee del campo insomma, viene appunto la regola del fuorigioco.

Per chi non è pratico però, è decisamente la più difficile da comprendere. È una norma fondamentale per garantire l’equilibrio del gioco, evitare vantaggi eccessivi alla squadra che attacca e mantenere la partita il più corretta possibile. Ma che cos’è esattamente il fuorigioco e come funziona?

Fuorigioco: cos’è e come funziona

Un giocatore si trova in posizione di fuorigioco quando, nel momento in cui riceve il pallone da un compagno, è più vicino alla porta avversaria rispetto al penultimo difensore (solitamente l’ultimo è il portiere), a patto però che si trovi nella metà campo offensiva. Nella propria metà campo infatti, cioè in quella in cui risiede la porta da difendere in quel tempo di gara, non esiste fuorigioco.

Questa regola si basa su tre concetti chiave. Innanzitutto la posizione: il corpo del giocatore, tranne le braccia, viene considerato per stabilire la posizione. Poi il momento del passaggio: conta l’istante in cui il pallone parte dal piede del compagno, non quando arriva. E infine il coinvolgimento nell’azione: il fuorigioco viene fischiato solo se il giocatore trae vantaggio dalla posizione irregolare, interferendo con l’avversario attivamente o passivamente oppure addirittura toccando il pallone.

Esistono però situazioni in cui il fuorigioco non viene applicato. Oltre che se il giocatore si trova nella propria metà campo quando parte il passaggio, non è fuorigioco nemmeno su rimessa laterale, calcio d’angolo o calcio di rinvio. Inoltre un altro aspetto fondamentale: non è fuorigioco se chi riceve palla si trova dietro la linea del pallone.

Perché esiste questa regola?

L’obiettivo del fuorigioco è evitare che un attaccante resti costantemente vicino alla porta avversaria in attesa di un passaggio lungo. Senza questa norma, le partite si ridurrebbero a lanci diretti e marcature individuali in area, perdendo la dinamica del gioco di squadra.

Il fuorigioco, dunque, incentiva tattiche più articolate e movimenti collettivi, rendendo il calcio più spettacolare e strategico. Ed ovviamente anche più coerente e meritocratico.

Si tratta di una regola nata per proteggere lo spirito del gioco e che, nonostante l’evoluzione tecnologica, continua a rappresentare uno degli aspetti più affascinanti e dibattuti del calcio.

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