A Stintino tre giorni di festa tra storia, mare e identità condivisa

Tre giorni alla riscoperta della storia di Stintino.

Si è conclusa a Stintino l’emozionante e significativa rassegna “Stintino: Una Storia da Raccontare“. Dal 4 al 6 luglio, il borgo si è trasformato in un vibrante palcoscenico della propria memoria collettiva, invitando residenti e visitatori in un profondo viaggio emozionale attraverso le radici identitarie di una comunità nata dalla resilienza e dalla forza dei suoi fondatori.

L’iniziativa non è stata una semplice rievocazione, ma un progetto di valorizzazione che ha affondato le sue radici in un capitolo fondamentale della storia di Stintino: il trasferimento forzato, avvenuto nel lontano 1885, di 45 famiglie dall’isola dell’Asinara. Quegli uomini, donne e bambini, in gran parte pescatori del borgo di Cala d’Oliva, furono costretti a lasciare la loro terra d’origine, destinata a ospitare un lazzaretto e una colonia penale. Fu su questa terraferma che, con un atto collettivo di straordinaria resilienza, diedero vita al primo nucleo di quello che oggi è il suggestivo paese di Stintino. Da questa sofferenza dello sradicamento, nacque una nuova comunità, capace di trasformare la perdita in possibilità, il distacco in fondazione.

Stintino: Una Storia da Raccontare” ha inteso custodire e rinnovare questo racconto unico, rappresentando il culmine di un percorso che ogni anno vede la comunità riunirsi nel tradizionale “Raduno dei 45”, un momento in cui memoria, identità e partecipazione si intrecciano indissolubilmente.

La ricca programmazione dell’evento ha spaziato da racconti orali tramandati di generazione in generazione, a veleggiate simboliche che hanno richiamato il trasferimento via mare dei fondatori, fino a momenti di condivisione e riflessione, permettendo all’intera comunità di onorare le proprie radici e trasmettere alle nuove generazioni il senso profondo di appartenenza, dignità e orgoglio che ancora oggi unisce i stintinesi.

La rassegna ha preso il via venerdì con l’inaugurazione della mostra permanente delle vele latine, un tributo alla tradizione marittima del borgo. Ha fatto seguito il convegno, interessante e ricco di spunti “La vela latina naviga verso l’Unesco” presso il MUT (Museo della Tonnara), che ha approfondito il legame storico-culturale del territorio con il mare. Sabato, il suggestivo avvio con la veleggiata della rievocazione storica, partita dalla spiaggia Azzena, che ha saputo emozionare e coinvolgere i presenti nella rilettura delle origini del paese. L’evento si è concluso domenica 6 luglio con la quindicesima regata “Raduno dei 45”, un momento sportivo e simbolico che ha cementato ulteriormente lo spirito comunitario e il legame con il mare.

La sindaca di Stintino, Rita Vallebella, ha espresso con emozione il significato profondo che ha avuto questa iniziativa: “Quest’anno, con ‘Stintino: Una Storia da Raccontare’, abbiamo voluto fare di più che ricordare. Abbiamo invitato tutti, stintinesi e ospiti, a vivere e respirare l’essenza della nostra comunità, nata dalla forza d’animo di chi ha saputo trasformare una sofferenza in un nuovo inizio. La storia delle nostre 45 famiglie fondatrici è un inno alla resilienza umana, alla capacità di creare futuro anche di fronte alle avversità. Eventi come questo non sono solo una rievocazione del passato, ma un potente strumento per rafforzare il nostro senso di identità collettiva e per trasmettere ai più giovani i valori di tenacia, solidarietà e attaccamento alla terra che ci contraddistinguono. Stintino è una testimonianza vivente di come la memoria possa essere un fondamento solido per costruire il domani” .

L’evento si è configurato, come un ponte concreto tra passato e futuro, un’occasione per esplorare non solo la storia marittima e di pescatori di Stintino, ma anche la sua evoluzione culturale e sociale. Attraverso mostre fotografiche che hanno ripercorso le tappe della fondazione, la riscoperta di antichi mestieri legati al mare e serate dedicate alla musica e ai canti della tradizione, “Stintino: Una Storia da Raccontare” ha offerto un’esperienza immersiva e commovente, capace di rafforzare il senso di appartenenza e di condividere con il mondo la straordinaria essenza di un borgo che ha saputo fare della propria storia un faro per il futuro.

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