Addio a Cherchi, che nel suo vino ha reso grande Usini e la Sardegna

L’addio al fondatore dell’azienda Cherchi di Usini.

Il mondo del vino è in lutto per la scomparsa di Billia Cherchi. L’87enne, deceduto ieri mattina ad Usini, era conosciuto nell’isola per aver valorizzato il Vermentino e il Cagnulari. L’anziano era il titolare dell’azienda Cherchi, fondata 34 anni fa.

Era molto legato al suo paese e nonostante l’età avanzata si recava in campagna per condurre i lavori all’interno della propria vigna. Nell’ultimo periodo stava poco bene e il suo cuore ha cessato di battere ieri mattina. I funerali si svolgeranno questo pomeriggio, alle 17, nella parrocchia di Usini.

Il Vermentino, così come il Cagnulari, sono presenti nella carta dei vini più prestigiosi al mondo. Quest’ultima bevanda, inoltre, è stata recensita dall’enologo statunitense Robert Parker, che lo indicò come vino di tendenza nel Mediterraneo. Il Vermentino, ribattezzato da Cherchi come Tuvaoes, è passato da una produzione di 3mila bottiglie ad oltre 50mila, rivoluzionando il panorama dei vini bianchi in Sardegna.

“Zio Billia Cherchi era ed è l’anima di un riscoperto Cagnulari, e questo ormai è cosa nota ma soprattutto, è colui che, in una maniera tutta particolare, ha reso il vino usinese quello che oggi è per noi il principale attrattore turistico e culturale – ha commentato il sindaco, Antonio Brundu -. Usini piange la dipartita di un uomo che ha segnato questa storia, passando attraverso mille difficoltà e lasciando a tutti un’eredita importante fatta di senso del lavoro, appartenenza alla comunità e mentalità imprenditoriale, al punto tale da rendere il suo nome, e il nome del paese, conosciuto ben oltre i confini regionali e nazionali“.

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