Una preziosa donazione all’Osservatorio della Memoria dell’Asinara

Donato il proiettile di una spingarda.

Un ritorno sull’isola dell’Asinara da parte di Carlo Hendel, un agronomo che lavorò durante il periodo del carcere e che per passione ha promosso un gruppo su Facebook e sul web le storie e racconti che riguardano l’Asinara.

Questa volta Hendel ha voluto consegnare simbolicamente nelle mani del Commissario e del Direttore del Parco Gabriela Scanu e Vittorio Gazale, un importante reperto storico per arricchire l’esposizione dell’Osservatorio della Memoria ospitato nella ex Diramazione Centrale di Cala d’Oliva.

Un proiettile di spingarda, un vero e proprio ordigno inoffensivo, che ritorna nella sua sede naturale, il Parco Nazionale Asinara. Si tratta di una sfera di pietra del diametro 12 centimetri e di 1,7 chili di peso, ritrovata presso la Secca di Punta Trabuccato intorno agli anni ’60. Nello stesso punto di rinvenimento del proiettile, tra la densa prateria di posidonia, anche l’affusto di una bombarda inglobato, quasi interamente, dalle concrezioni marine e saldamente ancorato sul fondo marino, a circa 5 metri e mezzo di profondità.

Un rinvenimento che richiama la posizione strategica dell’isola per le rotte che si dirigevano verso la Provenza, le Baleari e la penisola italiana: l’Asinara rappresentava un passaggio obbligato soprattutto durante i mesi invernali poiché le sue coste potevano fornire utile riparo dalle burrasche alle imbarcazioni in transito. Ed ecco allora che la restituzione alla “naturale destinazione” di un proiettile di pietra, di indiscusso valore, incrementa la valenza e la impedito la scomparsa.

In questo senso assumono un significato importante le parole di Carlo Hendel: “con questa azione si intende rivolgere una accorata sollecitazione a tutte le persone che sono in possesso di cimeli storici, d’ogni epoca, di volerli affidare al conoscenza e contribuisce a valorizzare l’azione di conservazione effettuata da coloro che ne hanno meritoriamente Parco Nazionale dell’Asinara per essere conservati nell’Osservatorio della Memoria di Cala d’Oliva, affinché, a testimonianza del valore della storia dell’Asinara, possano essere osservati dagli specialisti e ammirati dal più alto numero di visitatori”.

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