Aborto, la situazione in chiaro scuro della provincia di Sassari

aborto Sassari

Anche a Sassari ricorrere all’aborto non è facile a causa degli obiettori.

Mentre in Francia l’aborto entra nella Costituzione, nella vicina Italia è un diritto ostacolato. Le donne che vivono in Sardegna, soprattutto nella provincia di Sassari, vivono anche il doppio disagio di vivere in un’Isola, costrette a dover pagare a caro prezzo quello che dovrebbe essere un diritto sancito.

Si tratta, infatti, non solo di cure negate in una situazione di Sanità che nella regione non è tra le eccellenti in Italia, ma anche dei diritti riproduttivi preclusi alla donna, di poter decidere quando mettere al mondo un figlio. Questo fattore si pone come un ostacolo alla parità tra uomo e donna. In provincia di Sassari, stando ai dati elaborati dalla Cgil sarda, basati su informazioni provenienti da Istat e Ministero della Salute, la percentuale degli obiettori di coscienza è del 59,2%. Le strutture autorizzate ad eseguire l’IVG sono il 63,6% in Sardegna, compreso ospedali e case di cura con reparti di ostetricia, supera la media nazionale del 59,6%.

E’ inferiore al dato nazionale, che è del 63,4%, ma in un’Isola diventa ancora più tortuoso il cammino per ottenere una IVG, perché di fatto, la carenza di medici, come accade in altri reparti, porta al cosiddetto fenomeno del turismo sanitario verso altre regioni, via crucis spesso dolorosa e costosa per i pazienti. Ancora più grave se il motivo del diniego delle cure è di natura ideologica e sancito per legge. Il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza è comunque in diminuzione a Sassari e in Sardegna. Forse il numero così alto degli obiettori porta le donne a desistere e portare avanti con difficoltà le gravidanze. Gli aborti registrano nel 2022 1288 casi in Sardegna, il 28,6% nel cagliaritano e 35,8% nella provincia di Sassari.

Le donne incontrano anche difficoltà a trovare un medico anestesista durante il percorso di IVG. Il numero degli anestesisti obiettori in Sardegna (49,7%) è superiore alla media nazionale (40,5%), mantenendosi stabile ma evidenziando un incremento del 9% dal 2019. Questo rischia di rendere l’interruzione di gravidanza fisicamente dolorosa per la donna, che non è riuscita ad ottenere l’anestesia per l’intervento.

Chi abortisce di più a Sassari e in Sardegna.

A dispetto di quanto si pensi, sono soprattutto le adulte a ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza. Il 45,4% sono donne tra i 30 e i 39 anni, mentre il 34,8% sono ragazze tra i 20 e i 29 anni. Sono soprattutto le donne diplomate ( il 44,9%) a ricorrere all’IVG (il 38% con la licenza media) e soprattutto le nubili. Il tasso delle donne non sposate è più alto della media nazionale: sono il 70% contro il 59,7%. Vien da sé che dietro una interruzione di gravidanza ci sono spesso motivi seri, come la mancanza di sostegno da parte del partner fuori dal legame matrimoniale, fattore che in Sardegna, stando all’ultimo dato, è ancora più frequente.

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