Addio al Reddito di cittadinanza per 1.851 famiglie nel Sassarese

In tanti rischiano di perdere il Reddito di cittadinanza in provincia di Sassari.

La provincia di Sassari si posiziona al 19esimo posto tra le province italiane con il maggior numero di beneficiari del Reddito di cittadinanza. Attualmente, 1.851 famiglie rischiano di perdere il sostegno finanziario a causa della nuova normativa modificata dal Governo Meloni, che richiede la presenza di disabili, minori o persone di età superiore ai 60 anni all’interno del nucleo familiare.

L’indagine della Guardia di Finanza sul Reddito di cittadinanza.

Nel giugno scorso, la Guardia di Finanza di Sassari ha individuato 69 persone che stavano percependo indebitamente il Reddito di cittadinanza, per un totale di oltre 500mila euro. Gli individui coinvolti, principalmente residenti nel capoluogo turritano, nel Logudoro e in Gallura, avevano fornito informazioni false o omesso dichiarazioni obbligatorie nelle istanze di accesso al beneficio.

Crescono i timori anche a Sassari, previste manifestazioni.

L’annuncio dell’interruzione del Reddito di cittadinanza ha portato a crescenti timori riguardo a un possibile afflusso di persone presso i Servizi Sociali comunali e le sedi dell’Inps da parte di coloro che non riceveranno più il sostegno. Sono previste diverse manifestazioni e sit-in in varie città, probabilmente anche a Sassari. A tal proposito le Prefetture di tutta Italia sono state allertate per garantire la sicurezza delle sedi Inps e degli operatori.

L’esposto anonimo alla Corte dei Conti finisce in Procura.

Nel frattempo, la Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta sui mancati controlli riguardanti il Reddito di cittadinanza. L’indagine, partita da un esposto anonimo a novembre, è giunta anche alla Procura della Repubblica di Roma, dove si ipotizzano i reati di abuso d’ufficio e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Secondo quanto riportato da La Verità, l’accusa è di avere utilizzato strumentalmente l’Inps come un “bancomat” a fini politico-elettorali e come strumento di propaganda del Movimento 5 Stelle.

Condividi l'articolo